GIOVANNI POGGI
Sport

Bologna sfida Udine: tra infortuni e ricordi di vittorie passate

Il Bologna affronta Udine con l'obiettivo di superare gli infortuni di Ndoye e Holm, ispirandosi a storiche vittorie.

Julio Cruz in gol col Bologna (Schicchi)

Julio Cruz in gol col Bologna (Schicchi)

Spesso stregata e quasi sempre ostica, lo dicono i precedenti, specialmente i più recenti.

A Udine non è mai una passeggiata: il Bologna lo sa e lo sanno i bolognesi, che in Friuli ne hanno viste un po’ di tutti i colori, tra vittorie illusorie e scoppole pesanti, non ultima quella della passata stagione: un 3-0 post-natalizio senza colpo ferire che ha segnato per certo la sconfitta più pesante nell’annata che ha portato alla Champions, nonché quella forse più brutta dell’era Motta.

E passeggiata non sarà nemmeno oggi, a maggiore ragione dopo una vigilia sporcata dagli infortuni di Ndoye e Holm, che di questi tempi non ci volevano proprio.

Toccherà ai rossoblù sul campo tornare a lanciare i segnali giusti per alimentare l’entusiasmo di una settimana che difficilmente città e tifosi dimenticheranno, gonfia di gioie e di trionfi. Magari ispirandosi a chi in questo stadio regalò lampi d’autore, per pomeriggi e sere da incorniciare.

IL TOCCO DEL JARDINERO

Febbraio 2002, sul "vecchio" Friuli piove, anzi, diluvia. L’undici di Guidolin, fino a lì fragilissimo lontano dal Dall’Ara, si scopre cinico e pungente grazie a Cruz, che la decide dopo 12 minuti. Da quel pomeriggio in poi sarà un Bologna bellissimo, almeno fino a quel nefasto 5 maggio.

L’ILLUSIONE TARE

Marzo di tre anni dopo e il discorso è simile, con i rossoblù in zona Europa. Quattro minuti e Zagorakis assiste al bacio Tare, quanto basta per i tre punti. Ma si rivelerà l’ultima gioia della stagione, chiusa con la tanto amara quanto rocambolesca retrocessione allo spareggio col Parma.

LA PERLA DAL SOL LEVANTE

Inverno 2004, il mercato regala a Mazzone il talento giapponese Nakata. Nei suoi pochi mesi sotto le Due Torri, Hidetoshi non manca di regalare colpi da maestro, come quello nella ghiacciaia del Friuli: una punizione da quasi centrocampo che beffa De Sanctis, suggellando un bel tris ai danni di Spalletti.

IL MIRACOLO DI CURCI

Del portiere romano in rossoblù si hanno solo ricordi negativi, retrocessione compresa. Eccetto uno, quella volta che nel sabato pre-Pasquale del 2013 parò un rigore allo specialista Di Natale, regalando un puntone ai suoi. Sul resto della sua avventura qui, no comment.

IL FU MATTIA DESTRO

San Valentino del 2016, Donadoni in panchina e Destro in attacco. Sarà proprio l’attaccante ascolano il match-winner, con tanto di esultanza iconica sotto il settore ospiti. Sembra l’inizio di una favola, invece da lì a poco arriverà un infortunio. E sarà amore-odio fino all’addio.

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