Bologna, 22 giugno 2012 - E' un addio sereno quello che Maurizio Setti ha dato oggi al Bologna, dopo un anno di vicepresidenza. Non è mancata comunque una stoccata ai suoi ormai ex compagni di cordata: "Di Bologna e del Bologna non mi è piaciuta la concezione lobbistica del fare sport. Io del calcio ho una visione più romantica e non credo che si debba mescolare lo sport con gli affari che possono venire di conseguenza". 

 

Da domani Setti diventerà presidente del Verona con l'80% del pacchetto azionario. L'altro 20% rimane al presidente uscente Martinelli. Prima di congedarsi definitivamente dal club rossoblù, Setti ha ripercorso le tappe fondamentali della sua prima stagione nel calcio di serie A: "Sono un grande appassionato che però ha riparametrato la scala dei valori dopo aver visto scuotere con il terremoto il lavoro e i valori di tutta una vita. Non ho perso l'entusiasmo, ma ho perso gli stimoli per rimanere a Bologna. Quando è stato chiaro che non avrei potuto essere responsabile dell'area tecnica se non entrando in conflitto con Albano Guaraldi. E' stato questo a spingermi fuori dal Bologna; non sono stato io a spingere Volpi verso il Bologna, non era lui l'angelo salvatore a cui mi riferivo. L'offerta di acquisto era di Alfredo Cazzola, che penso non fosse da solo, ma certo non in compagnia di Volpi. Parlai dell'angelo salvatore perché sapevo con certezza che Tamburi avrebbe presentato un'offerta. Non so se Guaraldi abbia fatto qualcosa per alolonatare Volpi, ma non credo perché Volpi vicino al Bologna non ci è mai stato".

di Stefano Biondi