Bologna, 24 agosto 2022 - "E’ una serie A in cui girano pochi soldi e infatti a novembre i Mondiali si giocano in Qatar, dove invece di soldi ce ne sono in abbondanza...". E dove Alberto Zaccheroni nel 2011 alzò al cielo, col Giappone, una Coppa d’Asia, "consegnatami dall’emiro in persona", ricorda oggi dal bagnasciuga di Cesenatico l’uomo per il quale Milan-Bologna non è e non sarà mai una partita come tutte le altre.
Zaccheroni, il mercato rossoblù fin qui è stato molto risparmioso. "Vero, ma trovatemi una squadra che fin qui non ha avuto il braccino corto. Il Milan non deroga dalla politica dei giovani e dal rispetto dei bilanci. Anche l’Inter si è messa a guardare al centesimo: per non dire della Juve. Chi è che in questa serie A spende e spande? Nessuno".
Rischia di rimetterci lo spettacolo? "No, perché quando non hai soldi puoi avere delle buone idee. Per scovare dei giovani bravi non sempre devi spendere cifre astronomiche: guardate quello che faceva, e che in parte continua a fare, l’Udinese".
Forse proprio per questo il Bologna ha ingaggiato Sartori: poche risorse, molta fantasia. "Sartori al Chievo non ha tirato fuori dei fenomeni, ma si è sempre barcamenato bene. Ha fatto un buon lavoro anche a Bergamo, dove però aveva alle spalle la forza di un grande vivaio".
Qui Saputo gli ha chiesto un campionato da 52 punti. "Il Bologna è un cantiere aperto e prevedere oggi che campionato potrà fare è difficile. Certo se dovessi sbilanciarmi mi viene da dire che farà lo stesso campionato degli ultimi anni. Una salvezza tranquilla e qualche colpo qua e là: non mi aspetto niente di più. Aggiungo che sarei felicissimo se la squadra mi stupisse con una stagione importante: ma sinceramente faccio fatica oggi a immaginare, anche in prospettiva, un Bologna in Europa".
Da Europa è sicuramente Arnautovic, non a caso sempre al centro di voci e sussurri. "Arnautovic lo vedo bello carico. Ha trovato un ambiente ideale per rilanciarsi e mi sembra che sia contento di essere il leader di questa squadra. Il pericolo di perderlo? Solo gli inglesi hanno i soldi per portarti via un giocatore".
Come le sembra il nuovo Milan, che poi così nuovo non è? "Ho visto all’opera De Ketelaere e mi ha dato l’impressione di un ragazzo che in campo pensa velocemente. Ma la serie A è tosta e sarà un bel banco di prova anche per lui".
Le sembra un Milan rinforzato a sufficienza per tentare il bis nella lotta scudetto? "L’Inter ha ripreso Lukaku e la vedo un’incollatura davanti ai rossoneri. Il Milan ha la mentalità vincente di Pioli, che va oltre il valore della rosa. Comunque sia Inter e Milan hanno qualcosa in più delle altre".
Anche della Juve di Allegri? "La Juve non è tanto la squadra che deve ricostruire, quanto la mentalità: ed è il compito più delicato per un allenatore. Poiché non ci si riesce in poco tempo mi aspetto che la squadra di Allegri, almeno all’inizio, avrà molti alti e bassi".
Nel frattempo il suo amico Mihajlovic lotta come un leone su due fronti: malattia e panchina. "A Sinisa posso solo dire che gli voglio un gran bene. E che gli riconosco valori importanti: come uomo, come calciatore e come allenatore".
Il Sassuolo che in un colpo solo ha ceduto Scamacca e Raspadori? "Ha perso due che ti fanno vincere le partite, perché alla fine le fortune di noi allenatori dipendono da quei giocatori lì. L’importante è che adesso non perda stimoli Berardi".
Ha preso il via una serie A anomala. E a novembre tutti, fuorché noi, in Qatar. "Tra squadre e tifosi prevedo un bell’ingorgo (sorride al telefono, ndr), perché per quanto possano aver costruito nuovi magnifici stadi tutto ruota attorno a Doha: fuori dalla capitale non c’è nulla. Anzi no, ci sono pozzi di petrolio e gas a bizzeffe, che di questi tempi non sono mica una ricchezza da poco".
Volerà a Doha lei che ha buoni rapporti con l’emiro? "No. Ho deciso che i Mondiali me li guarderò in tv".
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