Massimo Vitali
BOLOGNA
Un richiamo al mondo della moda, un altro alla Storia con la ‘esse’ maiuscola. Con annesso l’immancabile oggetto del dibattito sui social: un reticolato a rombi che nei giudizi divide ma che all’atto pratico nel ‘rendering’ diffuso ieri mattina online sulla prima maglia appariva vistoso e che viceversa indossato da Soriano e Dominguez mostra la stessa semi-invisibilità dell’obiettivo Europa. Ovvero: parliamo di niente.
Sulle nuove divise ‘home’ e ‘away’ firmate Macron e presentate ieri dal club è invece di impatto, ovviamente, la presenza degli sponsor: davanti Cazoo con tanto di slogan ("Cerca. Guida. Sorridi"), Lavoropiù sulla manica e Selenella sul retro, dove un anno fa compariva Illumia, che però resta nella famiglia degli sponsor di Casteldebole. E così da quattro che erano i marchi sono diventati tre: questo perché Cazoo, dall’alto della sua corposa sponsorizzazione (si parla di 3 milioni a stagione), ha chiesto e ottenuto di essere l’unico marchio sul petto. Ricapitolando: a bande verticali rosse e blu, ovvero senza significativi scostamenti dal classico, la maglia da casa, completamente bianca quella da trasferta.
«Belle , bellissime: come tutte le maglie del Bologna", ha commentato sui social chi è più fedele all’idea che alla forma. Non sono mancate invece le critiche al reticolato a rombi che fa da sfondo, in realtà appena visibile, alle quattro bande verticali rosse e blu della prima maglia. "Grafica con ispirazioni al mondo della moda", ha spiegato il Bfc sul sito. Del resto, e vale per tutti i club, ogni anno il marketing deve partorire un elemento caratterizzante che dia un’impronta esclusiva alle nuove creature. Un anno furono i mattoncini, richiamo ai monumenti della città, quest’anno invece è quel gioco di rombi ‘Stile Gucci’ che non è passato inosservato. Da "ragnatela di Spiderman" a "effetto pigiamino", i commenti sui social sono stati abbastanza graffianti. Nulla di nuovo sotto il sole, succede in tutte le parrocchie: tanto alla fine più del guscio conterà il contenuto, ovvero la squadra che riuscirà ad allestire Sartori.
La gloria , per adesso, sta tutta sul retro del colletto dove compare stilizzata l’immagine della Coppa dell’Europa Centrale che il Bologna, primo club italiano a vincere fuori dai confini, mise in bacheca novant’anni fa, nel 1932. Detto che anche la terza maglia, che sarà presentata a campionato in corso, sul petto dovrebbe contenere l’ombra sfumata del trofeo, un altro richiamo alla storia è la banda trasversale rossoblù che come già un anno fa non ‘sporca’ la seconda maglia, interamente bianca (in realtà il reticolato a rombi c’è anche nella divisa da trasferta, ma è ancora più invisibile): presenza che evoca i trofei degli anni Sessanta e Settanta e che dai più sarebbe stata gradita. Lo scorso anno la banda trasversale compariva sulla terza maglia gialla: ma non è la stessa cosa.
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