Da Costa: "Il Bologna può andare lontano"

L’ex portiere di rossoblù e blucerchiati lunedì era a San Siro: "Ho abbracciato i miei amici. Fenomenali dopo l’annuncio choc di Mihajlovic"

Da Costa: "Il Bologna può andare lontano"

Da Costa: "Il Bologna può andare lontano"

A San Siro, i rossoblù hanno avuto un sostegno in più. Non solo De Silvestri, benché infortunato, ha seguito i compagni. Sugli spalti prima e nel ventre dello stadio, a salutare dirigenti, staff tecnico e squadra, nella prima partita senza Sinisa, c’era pure Angelo Da Costa: "Perché me lo ricordo bene come fu l’estate del 2019 e quell’anno e volevo essere al loro fianco. Sono stati bravissimi, fenomenali, anche perché non era scontato reagissero così. Il fatto che abbiano vissuto questa situazione già una volta non significa che debbano riuscire a fronteggiarla anche una seconda. Dico bravi ragazzi e forza Sinisa: la cosa più importante ora che lui guarisca".

Angelo Da Costa, negli ultimi anni gli choc emotivi non sono mancati.

"Vero. Dal rischio retrocessione alla rimonta salvezza con Sinisa. Poi la malattia del mister e la squadra che ha marciato forte fino a febbraio, al lockdown, in corsa per l’Europa".

La stagione dopo, Sinisa sembrava guarito e la squadra è stata piatta, con 41 punti finali.

"Poi l’addio di Sabatini, le prime voci di rottura con Sinisa, il cambio modulo, e i 27 punti nel girone d’andata: può essere una chiave di lettura il fatto che la squadra renda in condizioni di stress, ma credo che il calo del girone di ritorno vada analizzato molto bene in chiave futura, perché quest’anno ci si aspettava un salto di qualità e premetto: per me il Bologna è molto forte".

Cosa non è andato secondo lei?

"Con l’undici titolare a disposizione la squadra ha fatto molto bene".

Il problema è la qualità dei cambi?

"Ho dei dubbi. Non vorrei che si possa lavorare di più e meglio sul coinvolgimento, la considerazione e la condizione delle seconde linee, che spesso sono quelle che fanno la differenza: specie con i 5 cambi. D’altronde ho sentito dire che Aebischer non fosse pronto, ma a Milano lo svizzero ha fatto una grande partita e mi pare che sia un giocatore pronto. E’ stato bravo, ha reagito bene, ma ognuno è diverso. Per questo dico che la situazione va analizzata in profondità: le risposte possono averle solo all’interno".

Il dubbio è che il ciclo possa essere finito, dopo che Saputo ha messo sotto la lente d’ingrandimento Bigon e Mihajlovic, prima della ricaduta del mister.

"Vista da fuori posso capire che ci si concentri sui risultati della prima squadra e sul calo che si è avuto da poco prima di Natale in poi. Tra l’altro anche nel mio ultimo anno andò così, anche questa è una cosa da studiare e capire. Ma uomini di calcio, per analizzare un ciclo devono guardare le cose nel complesso".

E il complesso secondo lei cosa racconta?

"Il centro tecnico è di proprietà e funzionale, il settore giovanile in questi anni è cresciuto molto e tutte le squadre sono al vertice. Ora anche la Primavera ha ingranato la marcia e nel settore giovanile ci sono 27 nazionali e tante promesse. Il Bologna ha seminato molto e bene. Certo manca la svolta della prima squadra, ma ci andrei cauto a dire che il ciclo è finito, il Bologna ha giocatori molto forti".

Ha pure Skorupski, per i quali arrivano rumors di interessamenti di Fiorentina e Napoli.

"Lukasz sta continuando a migliorare. Io andai in crescendo fino ai 34 anni e lui va per i 31. Sta facendo una gran bella stagione. Ma a prescindere dai rumors credo voglia rimanere".

Ma il diesse ad oggi è sotto osservazione e le partite dei rinnovi di Skorupski, Soriano e Medel sono congelate.

"Sono persone adulte. Se parli chiaramente aspettare fine stagione per discuterne non è un problema. Sarebbe diverso se fossero ragazzi ai primi contratti, ma così non è".

Lunedì c’è la Sampdoria.

"Sarà la mia partita. Ho fatto una promozione con entrambe, ho lasciato una fetta di cuore a Genova e Bologna: a Genova ho conosciuto mia moglie, a Bologna sono nati i miei figli. Aspettiamo i risultati del weekend, che potrebbero spostare umori e motivazioni. Intanto dico che un punto per ciascuno non sarebbe male, ma se il Bologna è quello di San Siro è favorito".

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