Bologna Fc e Mihajlovic, una crisi profonda. Lo sfogo della figlia

Viktorija, intervenuta in difesa del papà Sinisa con una storia contro i leoni da tastiera: "Famiglia e salute non si toccano, tante altre cose vergognose che ho letto, non le accetto più"

Sinisa Mihajlovic con la figlia Viktorija (Instagram)

Sinisa Mihajlovic con la figlia Viktorija (Instagram)

Bologna, 2 settembre 2022 - Il popolo rossoblù si è risvegliato con gli stessi dubbi con cui era andato a letto dopo il brutto pareggio contro la Salernitana: dove può arrivare un Bologna che gioca così male? Anche la risposta è rimasta uguale: da nessuna parte. L'alibi del mercato in ritardo e quindi di una nuova chimica da creare è troppo debole per reggere: l'impressione è che questa squadra sia priva di un'identità e di stimoli. Le prime quattro partite di campionato - più la sofferta vittoria in Coppa Italia con il Cosenza - hanno restituito l'immagine di un Bologna senza anima e con pochi margini di crescita, o almeno non tali da far sperare in una stagione esaltante. Basta partire dalle premesse: non è molto rassicurante se le motivazioni manchino all'alba di una stagione quando invece il motore principale dovrebbe essere proprio l'entusiasmo. Di chi è la colpa? Non c'è un solo responsabile: la torta va divisa in tante parti, a cominciare dal presidente Saputo ieri presente all'ennesima brutta figura del suo club. Rivoluzione a metà. Il patron, che a marzo proprio dalle colonne del Carlino si era detto molto deluso dall'area tecnica, ha deciso per una mezza rivoluzione, cambiando soltanto la direzione e lasciando intatta la panchina: via Bigon per Sartori e avanti con Mihajlovic.

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Ma l'impressione da subito è stata di una scelta 'dovuta', ma non sentita: il peggiore dei modi per iniziare una nuova stagione, soprattutto per l'allenatore che sente sempre chiaro il termometro della fiducia. Ma anche per il nuovo capo dell'area tecnica che, per definizione, dovrebbe scegliere l'allenatore. La posizione di Sinisa. Era stato Mihajlovic nel giorno dell'annuncio della sua nuova battaglia contro la leucemia a chiedere, con grande dignità, di essere giudicato come allenatore. E, infatti, una cosa è la profonda ammirazione e il grande affetto per l'uomo Sinisa e per il suo modo di combattere la malattia: sentimenti che nessuno potrà mai cambiare. Poi però un'altra cosa è il giudizio sul tecnico, e qui le valutazioni non possono essere positive: Mihajlovic e la squadra sembrano scollati, alla fine di un ciclo, come due che si vogliono bene, ma non si amano più. Nel calcio, però, l'inerzia non porta mai da nessuna parte. La speranza è chiaramente di venire smentiti su quanto scriviamo, ma sono troppi i segnali che fanno pensare alla forzatura di un rapporto.

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Lo confermano le voci insistenti che da stamattina stanno girando attorno alla panchina rossoblù. Voci inevitabili per qualsiasi tecnico che raccoglie due punti in quattro giornate. Si prospetta una lunga giornata. Lo sfogo della figlia. Intanto stamattina la figlia Viktorija è intervenuta in difesa del papà Sinisa con una storia su Instagram. "Non scrivo mai queste cose sui social. Non ho mai perso tempo con persone che si nascondono dietro a una tastiera per sfogare tutta la loro frustrazione ma credo che quanto il limite viene raggiunto qualcosa vada detto. Non trovo giusto mischiare il lavoro alla vita privata. Volete insultare mio padre dal punto di vista lavorativo? Siete liberissimi di farlo. Ci mancherebbe. Ma quando poi si tratta di famiglia e di salute e di tante altre cose vergognose che ho letto, non lo accetto più". E dopo aver aggiunto che "ci sono ragazzi che potrebbero leggere quello che scrivete" Vicktoria ha chiuso con un "mi vergogno per voi".

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