
Fortitudo Bologna Basket
"I rimbalzi sono un fatto di aggressività". Parole di Attilio Caja, che riassume così il gap in questa voce statistica (43 contro 28; 13 quelli offensivi concessi), una di quelle che ha permesso a Cantù di bissare il successo di sabato sera, tenendo quasi sempre le mani sulla partita.
"Col senno di poi avrei dovuto cavalcare di più Cusin – dice –, visto che non era sicuramente la giornata di Freeman. Eppure siamo ritornati in gara, grazie anche alla reazione nel secondo tempo di Gabriel, oltre che di Aradori e Fantinelli. Poi alcune situazioni, su tutte i rimbalzi, non ci hanno permesso di capitalizzare".
Ora si torna al PalaDozza, ultima chance per restare in corsa e per forzare la serie a gara-quattro.
"La forza dei nostri tifosi ci impone di giocare una-due partite di grande orgoglio e con un senso di durezza. Glielo dobbiamo, così come anche alla società e dobbiamo far di tutto per ritornare a Desio. Oggi onestamente ho poco da rimproverare, se non la partita di Freeman. Contro Cantù si spende molto e potevamo giocarcela fino in fondo: cercheremo di stare più attenti a Bologna, con un’attenzione maggiore ai rimbalzi e alle palle perse".
Dopo mesi fuori dai riflettori si è rivisto a referto Gherardo Sabatini: per lui una sorta di medaglia al duro lavoro svolto per recuperare da un grave infortunio.
"Vencato non se la sentiva di giocare e stiamo a quel che dice il giocatore. Sabatini ha fatto finora mezzi allenamenti con noi ed è stato giusto riconoscere la sua tenacia e disponibilità. È stato un premio per lui e per dire che è tornato".
Il rammarico per lo 0-2. "Sono state due partite in cui abbiamo approcciato bene e poi ci è mancata coralità. C’è rammarico per i troppi rimbalzi offensivi concessi. Per il resto abbiamo giocato con coraggio. Mian? È stato bravissimo in tanti frangenti durante l’anno, specie quando Gabriel era infortunato. È un giocatore che gode della mia fiducia, anche se stasera i protagonisti sono stati altri".
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