Bologna, Casini: "Grazie Mihajlovic, ma ormai è finita"

"Sinisa e il club non devono restare insieme se non c’è la passione: tanto vale separarsi"

Pier Ferdinando Casini, 65 anni, mostra orgoglioso i segni della fede rossoblù

Pier Ferdinando Casini, 65 anni, mostra orgoglioso i segni della fede rossoblù

"Il Bologna e Mihajlovic insieme hanno scritto una bella pagina di calcio e di vita. Ma adesso se non c’è più la passione molto meglio una bella separazione consensuale, con la possibilità di restare per sempre fantastici amici".

Pier Ferdinando Casini non si addentra nei meandri dei tecnicismi (rescissione del contratto, buonuscita o quant’altro), perché al tifoso poco importa della modalità in cui nel calcio può interrompersi un rapporto. Quel che interessa al senatore centrista dal cuore pavesato di rossoblù è che il ‘nuovo’ Bologna non veda la luce con l’equivoco a monte di un matrimonio forzato tra tecnico e club, fondato solo su un comune interesse economico, ma totalmente privo di empatia.

Aggiornamento Mihajlovic, avanti con il Bologna

Senatore Casini, il Bologna spesso le toglie il sonno.

"Trova strano che un politico parli così spesso di calcio? Le rispondo che nel calcio succede esattamente quello che succede in politica: tutti ne parlano, e più di tutti i non addetti ai lavori".

Anni e anni di militanza rossoblù la autorizzano però ad esibire la patente di esperto.

"Diciamo che sento il diritto di dire la mia. Al massimo il direttore Sabatini, che è un monumento vivente del calcio, mi rimprovererà dicendo che non ne capisco niente. E’ che quando sento pronunciare il nome di Bulgarelli e Pascutti o ascolto l’inno rossoblù di Dino Sarti un brivido mi percorre la schiena".

Si chiama passione. Quella che sembra essere venuta meno tra il Bologna e Mihajlovic.

"Anche gli amori più belli spesso sono destinati a finire. E la cosa peggiore è trascinarli nel tempo solo perché non si vedono alternative".

A Casteldebole la coppia scoppia?

"E’ il classico caso di una coppia che non va alla rottura solo perché ciascuno dei due ha paura del futuro".

Domani i dirigenti e Sinisa si incontreranno a Casteldebole.

"Magari alla fine andranno avanti insieme. Ma il rischio è che lo facciano per mancanza di alternative: il Bologna perché c’è di mezzo un contratto, Sinisa perché la Lazio non lo prende".

I casting di Lotito, si sa, hanno tempi lunghi.

"E’ ormai chiaro a tutti che qui siamo in attesa delle scelte di Lotito. E questo lo trovo un tantino umiliante per tutti".

Come giudica l’esperienza di Mihajlovic in rossoblù?

"Una pagina che sul piano sportivo è fatta di risultati abbastanza buoni, ma non esaltanti, ad eccezione della salvezza miracolosa di due anni fa, per cui gli saremo eternamente grati. Sul piano umano, invece, è stata una delle pagine più belle nella storia del club. Ho ancora nella mente il pellegrinaggio dei tifosi a San Luca nei giorni della sua malattia. E’ che nello sport non si vive di ricordi...".

Ergo?

"Se c’è ancora la passione allora si vada avanti insieme. In caso contrario una bella separazione consensuale e amici per sempre".

 

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