Davis e Thornton grandi assenti La Fortitudo aspetta con fiducia

Quando la coppia scoppia. Steven Davis e Marcus Thornton, ovvero i due americani della Fortitudo sono tra i giocatori sotto osservazione in questo avvio altalenante della formazione di Luca Dalmonte.

Assente il primo, desolatamente in campo il secondo, gli stranieri della Effe hanno contribuito finora troppo a sprazzi ad alzare il livello di gioco. Entrambi con eccellenti credenziali alle spalle, erano arrivati a Bologna per dare una spinta ulteriore a una squadra che ha un buon reparto di italiani, ma che senza l’apporto degli stranieri ha fatica.

Davis dopo l’ottimo campionato dello scorso anno a Biella, aveva iniziato anche con buone prestazioni, poi sono arrivate prove sottotono già dalla Supercoppa e in campionato, fino all’infortunio che lo ha tenuto fuori nelle ultime tre partite e che potrebbe costringerlo a saltare anche il confronto con Ravenna di domenica. In 6 partite Davis ha messo a segno 7,5 punti di media e 5,5 rimbalzi, decisamente meno rispetto a quanto prodotto un anno fa a Biella.

Prestazioni tra alti e bassi pure per l’esterno Marcus Thornton a cui la Fortitudo spesso si affida per le soluzioni offensive. Il 30 per cento da tre e 46 da due sono numeri bassi anche per chi come Thornton è costretto a prendersi il tiro che nessuno vorrebbe mai prendersi. Nella sfida di domenica la guardia americana ha chiuso con un pessimo 415.

Non che l’andamento della Fortitudo dipenda solo dalle prestazioni sottotono dei due giocatori a stelle e strisce, ma questo ha inciso. A Mantova priva di Aradori (oltre che Davis) la Effe ha palesato un eccessivo nervosismo, spiegabile sono in parte dalle pessime decisioni arbitrali. Contro i lombardi la squadra è mancata soprattutto in difesa, in quella che era stato finora il lato migliore, mentre sottocanestro continua a faticare Paci, con Barbante troppo spesso limitato dai falli e con Dalmonte costretto a reinventarsi quintetti. Detto ciò non è tutto da buttare, anzi di aspetti positivi, la prestazione di capitan Fantinelli e la voglia della squadra di non mollare e tornare in partita sono fattori da cui ripartire.

Filippo Mazzoni

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