De Leo: "Arna? Falso che non si alleni bene"

L’ex braccio destro di Sinisa è nato in provincia di Salerno: "Una leggenda che non lavorasse. Veniva gestito come ogni atleta esperto" .

De Leo: "Arna? Falso che non si alleni bene"

De Leo: "Arna? Falso che non si alleni bene"

di Marcello Giordano

E’ stato collaboratore tecnico di Sinisa Mihajlovic. E’ stato voce e braccio del tecnico nel periodo della sua malattia e oggi sta ultimando il corso Uefa Pro per prepararsi a una carriera da primo allenatore. Lui è Emilio De Leo, da Cava de’ Tirreni, provincia di Salerno: "Ma continuo a fare avanti e indietro da Bologna per impegni personali e della mia compagna".

Emilio De Leo, come finisce?

"A Salerno il Bologna troverà un clima molto caldo ed empatico tra squadra e pubblico, sarà tosta. Ci saranno momenti della partita in cui il Bologna dovrà soffrire e la Salernitana cercherà di partire fortissimo. Ma credo che la squadra di Motta abbia valori, cambi ed esperienza superiori. Credo che il Bologna sia pronto per il salto di qualità. Noi ci andammo vicini due volte, ma ora la squadra mi sembra matura".

Matura nonostante il caso Arnautovic?

"Il mister avrà fissato delle regole interne per fare delle valutazioni circa undici da schierare di domenica in domenica e mi pare che Thiago sia coerente. Per come ho conosciuto Arnautovic è una risorsa incredibile: se riesce a mettere la qualità al servizio della squadra rispettando il metodo richiesto da Thiago allora diventa l’uomo della svolta, soprattutto ora".

Ma è vero che con voi Marko non si allenava e si gestiva?

"I calciatori esperti conoscono meglio il loro corpo: da Marko a Medel, da Soriano a Sansone e De Silvestri, nella rosa del Bologna ci sono giocatori navigati e con esperienza di infortuni alle spalle che devono prendersi cura di sè più di altri. E’ un discorso che vale pure per Schouten. Possono avere ritmi settimanali differenti in alcuni periodi, ma è un lavoro che viene portato avanti di concerto tra staff medico e tecnico: morale, che Marko non si alleni è una leggenda, ma è vero che in alcuni periodi ha fatto cose differenti a ritmi differenti".

Che sensazione ha della metamorfosi Bologna?

"Ne sono felice. Noi eravamo a 4 punti dall’Europa nell’anno del lockdown e a 27 punti a fine girone di andata, quando i contagi Covid ci hanno fatto perdere ritmo. Spero e penso che la squadra sia matura per non fermarsi e centrare il salto di qualità. Il gruppo se lo merita. Ne abbiamo passate tante, in alcuni momenti sarebbe stato più facile squagliarsi o assistere a un fuggi fuggi, ma non è mai accaduto. I cicli sportivi nascono si sviluppano e finiscono, e forse in quest’ultima stagione il nostro era arrivato un po’ in fondo. Ma è stata una bella storia. Peccato sia mancato il lieto fine: ovvero la guarigione di Sinisa".

Il Bologna può puntare all’Europa?

"Sì. Vedo una squadra affamata, che ci crede, che tira tutta dalla stessa parte".

E Orsolini?

"E’ da nazionale, è maturo, ha imparato a soffrire e a conquistarsi una maglia e sta trovando continuità. Ha doti e qualità nello spunto e nella conclusione, ha la forza nelle gambe da grande calciatore. Il suo momento sarebbe potuto arrivare anche tempo addietro, ma ora sta arrivando".

E lei, invece, a che punto è del percorso?

"Sto ultimando il corso Uefa Pro, l’ultimo livello dei tre di perfezionamento e dovrei finire a giugno, non tutte settimane a seconda degli impegni. Ogni 7-15 giorni ho lezioni a Coverciano e poi ci mandano a seguire stage".

Chi sta seguendo?

"Ultimamente sono stato a Marsiglia e Monza. Nelle prossime settimane mi spediranno in Inghilterra a seguire il Brighton di De Zerbi, uomo che accompagna qualità tecniche a quelle morali. Credo sia un segno del destino, visto che fu contattato dal Bologna per il post Sinisa".

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