"Ero tornata per la serie A Incredibile avercela fatta Questo gruppo è speciale"

Nel 2016 Emanuela aveva sfiorato la promozione sempre con questa maglia. Mercoledì a Imola la capitana ha chiuso un cerchio proprio con il suo ace finale:. "Ho pensato solo a buttare la palla di là. Il futuro? Resto e farò il conservatorio". .

di Marcello Giordano

Torna nel suo habitat naturale: il campionato di A2. Ci torna portando con sé Bologna. Anzi, la sua Bologna, perché di città e ambiente si è innamorata molto tempo fa. Lei è Emanuela Fiore, classe 1986, opposta e capitana della FcrEdil Volley Team Bologna, che mercoledì sera ha conquistato la serie A2, vincendo gara due della finale playoff. E’ la donna del destino: suo l’ace che chiude un cerchio aperto nel 2016, quando nella sua prima esperienza bolognese sfiorò la promozione.

Fiore, a inizio stagione aveva detto di essere tornata per finire un lavoro.

"Missione compiuta, questa volta non ce la siamo lasciata scappare la serie A. E’ una gioia immensa, siamo state semplicemente le più forti. Se questa annata si potesse racchiudere in una canzone sceglierei Simply the Best di Tina Turner".

Quando ha capito che le individualità della Vtb si stavano fondendo in un’armata invincibile da 26 vittorie in 28 gare?

"L’ho capito nel momento in cui ognuna di noi ha messo da parte il proprio ego. Il gruppo è fatto di ottime individualità, ma anche di tante personalità forti. Il nostro coach Andrea Zappaterra, che per noi ha fatto di tutto e di più, ci ha convinto che insieme saremmo potute andare ovunque e da sole da nessuna parte. Con lui la nostra società, ovviamente. C’è sempre stato qualcuno pronto ad ascoltarci e accompagnarci nel percorso".

Se le dico che il simbolo della vostra crescita è Rita Pavani?

"Le rispondo che ha ragione. Che personaggio Rita, una bellissima scoperta. E’ una ragazza di rara dolcezza e molto delicata, tutto il contrario mio. Ma in campo, quando conta, è esuberante e non sbaglia mai. Ha iniziato il quinto set a Imola con 4 ace e ci ha fatto vincere la partita. Ed era stata fondamentale anche in Coppa Italia".

E che personaggio è Emanuela Fiore?

"Una pallavolista di professione che ama vincere, alla quarta promozione, con uno scudetto giovanile ai tempi dell’Under 17 e che ha un sacco di passioni".

In primis?

"Musica. Sto studiando pianoforte, l’anno prossimo conto di inscrivermi al conservatorio per la terza laurea".

Le altre due?

"Mi sono laureata in fisioterapia e in scienze dell’alimentazione per svolgere l’attività di nutrizionista, finita la carriera. Ma amo le motociclette, ho pure suonato in una cover band dei Pink Floyd con mio fratello, che fra poco mi renderà zia. Ho pure vinto campionato e Coppa Italia, ma che posso chiedere di più?".

Dimentica il teatro?

"Teatro delle Celebrazioni, intende. Mi invitò l’assessora Li Calzi all’evento sullo Jus Soli per parlare dello spirito di gruppo. E’ stato bellissimo, questo è uno dei motivi per cui mi sono innamorata di Bologna. E’ coinvolgente, ricca di iniziative, spunti, riflessioni, manifestazioni, possibilità".

E poi c’è una sua gigantografia alla palestra Sferisterio, lo sa?

"Ne sono orgogliosissima. Non so come ci sia finita e perché, ma Alberti, un dirigente della società, mi mandò una foto e quando quest’estate sono tornata sono andata a farmi un selfie".

E’ vero che lei è scaramantica?

"La scaramanzia nello sport è tutto. A Imola, in gara 2 abbiamo perso primo e terzo set, sempre nello stesso campo. Così quando nel quinto c’è stato il sorteggio ho voluto il cambio campo per finire la partita nella metà in cui avevamo vinto secondo e quarto".

E l’ace finale?

"La verità? Ho pensato solo a buttarla di là, tanto è vero che non ho battuto sugli obiettivi che mi erano stati dati. Poi solo lacrime di gioia, nonostante sia romanista sfegatata (della provincia di Latina, ndr) e abbia visto al ristorante la Roma perdere ai rigori".

E ora?

"Rimango per fare la A2 a Bologna. Abbiamo costruito un gruppo incredibile e sarà speciale. Sono alla mia quarta promozione e ho sempre vinto quando si è creato questo clima magico, che peraltro ha coinvolto tifosi, amici, familiari".

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