Errori e fischi errati: Bologna non alza la voce

La direzione arbitrale lascia perplessi, così come l’uscita di Skorupski che finisce per avere un atteggiamento molto passivo

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di Massimo Vitali

Ha più responsabilità Rosario Abisso da Palermo o Lucasz Skorupski da Zabrze se oggi il Bologna non è là dove osano le aquile? A Casteldebole la rabbia del giorno dopo per la vittoria sfumata di Udine è stemperata, almeno in parte, dalla classifica: 12 punti dopo 8 giornate fanno una proiezione finale di 57. Baciarsi i gomiti se continuasse così. Eppure rode il pasticciaccio brutto del finale-choc di Udine, che fa il paio con l’altro finale di partita penalizzante di Bologna-Genoa, quando un altro epsodio contro inchiodò i rossoblù al 2-2.

Vero è, come lamenta Mihajlovic, che senza i fischi per fiaschi di Fourneau (col Genoa) e Abisso (l’altro ieri) la squadra oggi avrebbe 4 punti in più. Ma quello delle recriminazioni contro i torti arbitrali, veri o presunti, è il giochino più antico del mondo: consente di non riflettere sui propri errori e mette d’accordo tutti sulla caccia al nemico esterno.

Uno potrebbe, e dovrebbe, chiedersi: perché Skorupski è andato così molle sul campanile di facile lettura di Pussetto? Come mai non c’era nessun rossoblù, oltre al portiere, a contrastare Beto e Becão? E perché in undici contro dieci per un’ora il Bologna non è riuscito a chiudere la partita?

Se non ci si pone queste domande l’unico colpevole diventa il pur impresentabile Abisso. Certo è che il Bologna di Saputo in questi anni non ha mai goduto di grande rispetto o attenzione da parte degli arbitri e di chi ai piani alti ne decide l’impiego.

Dopo otto giornate quest’anno sono già tre gli episodi che trovano posto nel ‘cahiers de doleances’ di Casteldebole, un dossier che anche in questa circostanza i dirigenti rossoblù terranno nel cassetto, convinti, a torto o a ragione, che strepitare non porti vantaggi significativi.

Eppure il 22 agosto, prima di campionato con la Salernitana, arbitro Rapuano, in pochi al Dall’Ara digerirono la seconda ammonizione, con conseguente espulsione, ai danni di Soriano, ‘reo’ di aver colpito involontariamente con un braccio Djuric, mentre si librava in volo per difendere la propria porta. Per fortuna (e merito) quel giorno finì 3-2 per i rossoblù. Vittoria sfumata invece all’89’ nella sfida col Genoa del 21 settembre al Dall’Ara. Il fattaccio, arbitro Fourneau, si consumò quando Bonifazi, che aveva appena subito un pestone, non sanzionato, da Behrami, andò a sbattere su Kallon, travolgendolo: dal dischetto realizzò Criscito.

Ingenuità di Bonifazi allora, così come colpevole mollezza di Skorupski a Udine: resta il fatto che gli errori più gravi nelle due circostanze li hanno commessi le giacchette nere.

Arbitri complottisti contro il Bologna? Assurdo anche solo pensarlo (a Bergamo, alla seconda giornata, ci fu un mani in area rossoblù di De Silvestri più che sospetto e non sanzionato da Orsato). Arbitri negligenti che sbagliano ai danni del Bologna?

E’ successo in più di una circostanza. Dopo il 2-2 col Genoa almeno il designatore Rocchi riconobbe, in camera caritatis, le ragioni dei rossoblù.

Pare invece che il gol di Beto convalidato da Abisso non sia stato considerato errore dal massimo designatore arbitrale. Evviva...

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