Fantini, un lancio nei sogni: "Ho in testa Parigi"

Sara ha da poco fatto il primato mondiale stagionale nel martello a 73,26: "Contenta, ma penso a preparare i mondiali. E sogno i Giochi"

Fantini, un lancio nei sogni: "Ho in testa Parigi"

Fantini, un lancio nei sogni: "Ho in testa Parigi"

di Alessandro Gallo

Qualche giorno di relax a Milano, in attesa di riprendere gli allenamenti. Sara Fantini, 25 anni, che ha trionfato domenica scorsa in Coppa Europa stabilendo il nuovo primato mondiale stagionale di lancio del martello – 73,26 a Leira, in Portogallo – non cambia le sue abitudini.

L’obiettivo del carabiniere Sara, d’accordo con il suo tecnico, Marinella Vaccari Zanetti, è doppio, quasi triplo. Prima i mondiali a Budapest nel mese di agosto, poi le Olimpiadi di Parigi, tra un anno. E in mezzo gli studi universitari ("sono rimasta un po’ indietro", ammette).

Sara, ripartiamo dalla Coppa Europa.

"Sono contenta della mia prova. Sono felice per la risposta che ho dato in pedana, perché dopo gli Europei della passata stagione, cercavo conferme".

Una risposta che, oltre alla medaglia d’oro l’ha portata, almeno momentaneamente, sul tetto del mondo.

"Questo conta relativamente. Anzi, non conta nulla. Le mie più forti rivali, in questo momento dell’anno, non hanno ancora lanciato. Ma in Portogallo c’erano le migliori a livello europeo".

E lei che l’anno scorso ha vinto il bronzo, voleva dimostrare qualcosa.

"Questo sicuramente. Anche perché non posso dimenticare che a Monaco, nonostante il bronzo finale, ho sbagliato gara. Volevo far capire di aver imparato la lezione".

E adesso?

"Adesso ci sarà la Coppa Europa a squadre, in Polonia, a fine giugno".

E lei?

"Voglio farmi trovare pronta".

Poi ci saranno i mondiali. Cosa chiede all’appuntamento iridato?

"Fare del mio meglio. Il risultato finale conta fino a un certo punto. Devo essere sicura, al termine di ogni gara, di aver dato il massimo. Poi ci sono le avversarie. Mi piacerebbe qualificarmi tra le prime otto. Poi, tutto quello che ci sarà di più, sarà guadagnato".

Prima Budapest, poi…

"Poi Parigi. Non si scappa. Il pensiero è quello. Le Olimpiadi rappresentano il massimo per un’atleta come me".

Timore di infortuni o intoppi lungo la strada che la porterà in Francia?

"Quello mai. Sarebbe controproducente e per nulla costruttivo. Se ci saranno imprevisti, reagirò sul momento. Ma sono serena".

Con la protezione dell’Arma dei Carabinieri.

"Viviamo in caserma. Siamo fortunate per questo. E lo spirito di gruppo è più forte. Sono orgogliosa far parte dell’Arma e di essere un Carabiniere".

Forse lei è il carabiniere di punta.

"Ma no, ci sono altre ragazze, Vallortigara, Bruni. Siamo una bella squadra che sa farsi valere".

Gli studi?

"Lo ammetto sono rimasta un po’ indietro. Devo sostenere alcuni esami come Storia Moderna, Storia dell’Arte Moderna, Letteratura Latina, Letteratura Romanza e Geografia".

Laurea?

"Dovessi impiegarci anche 15 anni ce la farò".

Vacanze?

"Non ho ancora pianificato nulla. Dipenderà dalle gare e dai piani stabiliti con Marinella Vaccari Zanetti. Le Olimpiadi saranno a luglio, non in agosto. Forse avrò una settimana in meno".

Viaggiare le piace?

"Mi rilassa".

I posti più belli che ha visitato?

"Tanti. Ma se devo fare qualche nome allora dico la Normandia e Parigi come città. Senza dimenticare il sud dell’Inghilterra, la Cornovaglia".

Le piacerebbe abitare nella capitale francese?

"No. Parigi è bella, piena di fascino e di sorprese. Ma non ci vivrei mai".

Qual è la città ideale nella quale vivere?

"Non lo so. La mia Fidenza, però, ha le dimensioni nelle quali mi ritrovo".

Torniamo alle gare.

"Facciamolo".

Dovrà fare i conti con rivali che sono venti centimetri più alte. E nel martello la forza conta.

"Venti centimetri più alte e venti centimetri più larghe. Sono più forti e potenti, inutile ripeterlo. Nel martello la forza serve. Ma il martello pesa sempre quattro chili. Quello che perdo in potenza lo acquisto in dinamismo e velocità. Sarà una bella gara. E non mi reputo battuta in partenza".

Sogni nel cassetto?

"Non so. Dopo il bronzo dell’anno scorso in un certo senso mi sono sentita appagata. Almeno sul momento. Ovviamente scenderò in pedana come sempre, per dare il meglio. Voglio arrivare ai Mondiali nella migliore condizione possibile".

Che sarebbe?

"Fare tante esperienze nei meeting internazionali. E tornare in pedana senza paura, senza problemi. Il modo migliore per ottenere il massimo".

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