Fine giugno intenso e importante, per la Fortitudo. A livello societario, ma anche tecnico, sono giorni decisivi. Sul fronte societario si è registrato una marginale variazione nelle quote societarie. E in merito all’articolo da noi pubblicato ieri, Matteo Gentilini tiene a precisare: "Qualora si presentassero situazioni e necessità diverse, che al momento non vedo, farò le mie valutazioni mettendo, come sempre, al primo posto l’obiettivo da parte mia di fare il massimo per il bene della Fortitudo".
Sul fronte tecnico si va dipanando la matassa sul nome del nuovo allenatore. In questi giorni dovrebbe essere ufficializzata la scelta del successore di Attilio Caja. Dalla scelta e dalla successiva ufficializzazione del tecnico partirà poi l’accelerata per il mercato giocatori. Aver rinnovato con Matteo Fantinelli, confermato per l’anno prossimo l’accordo con Riccardo Bolpin e aver sotto contratto Pietro Aradori, che prosegue nel processo di recupero dalla lesione del tendine di Achille che l’ha costretto ad operarsi, è già una solida base da cui partire.
Sotto canestro l’obiettivo sarebbe quello di riuscire a confermare almeno Deshawn Freeman, con un sensibile ritocco di contratto a cui e sarà questo uno dei nodi di mercato che Niccolò Basciano, Teo Alibegovic e il nuovo tecnico dovranno risolvere decidendo se affiancare come quest’anno il secondo straniero e se invece dirottare la scelta su un esterno con punti, in attesa di riavere al meglio Aradori. A conti fatti la logica sarebbe quella di uno straniero a far coppia con Freeman. Molto difficile la conferma di Ogden, ma anche una panchina più lunga e più coinvolta fin dall’inizio della preparazione.
Tanto lavoro da fare, con Giuri da valutare, e una panchina da assemblare secondo quelle che saranno le indicazioni tecniche, anche se c’è da esser sicuri che in casa Fortitudo, a fari spenti ci si sia già mossi per apparecchiare nel migliore dei modi la tavola al nuovo coach.
Quella che attende la Fortitudo sarà una stagione da un lato importante e dall’altro difficile, visto che le rivali si muovono e che le pretendenti alla promozione in serie A non mancano. Pazienza e fiducia per una società che dopo l’entusiasmo, adesso sogna di riportare l’Aquila nel massimo campionato.
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