Bologna, 20 novembre 2023 - Un incontro che unisce sport, scuola e impegno sociale. Nella palestra del liceo Malpighi, Giampaolo ‘Pippo’ Ricci, cestista di serie A che indossa anche la casacca della nazionale, ex giocatore della Virtus Segafredo, racconta agli studenti del biennio e del triennio la sua carriera, dagli albori al successo delle Olimpiadi, focalizzando l’attenzione sul tema dello studio e del volontariato. Tematiche molto sentite dentro le mura del Malpighi, visto che “qui ci sono più di 40 studenti atleti - commenta il preside Marco Ferrari -. La presenza di Ricci ci mostra la sua vita sportiva, che ha dialogato con i contesti scolastici, universitari e di impegno sociale”.
Il discorso di Ricci
Dalle radici a Chieti, in Abruzzo, alla fama nei palazzetti, Pippo Ricci risponde alle domande degli studenti e della professoressa di spagnolo Laura Maini. “Ero un ragazzo come voi: uno sportivo e uno studente abbastanza bravo - inizia il cestista -. Amavo giocare a basket, ma non sono mai stato il più forte, per questo ho dovuto fare tanti sacrifici per arrivare dove sono arrivato”. A 16 anni, Ricci ha lasciato casa sua per andare a giocare alla Stella Azzurra a Roma.
“Ho vissuto tre anni nel college, senza mai vedere i miei genitori: la mattina andavo a scuola e il pomeriggio mi allenavo - spiega -. La routine era pesante, perché non avevo svaghi o sfoghi. L’adolescenza quindi è stata un po’ triste e ho dovuto fare delle rinunce. Ma non ho ascoltato le voci che mi dicevano che non ce l’avrei fatta, anzi mi hanno spronato, senza più trovare scuse”. E così, a 19 anni, Pippo approda in B1, dove “ho capito di dover fare di più facendo un gradino alla volta - continua Ricci -. Ho dimostrato di valere e sono andato a Cremona: lì sono esploso ed è arrivata la chiamata della Virtus. Poi ci sono state le Olimpiadi”.
Il rapporto con Bologna
Per tre anni alla Virtus, sotto la guida del coach Sasha Djordjevic, Ricci arriva sotto le Due Torri, diventando anche capitano della squadra. Ma la maglia bianconera non è l’unico legame con Bologna, perché lo scorso anno, “mi sono laureato all’Unibo in Matematica - dice Pippo -. Sono uno dei pochi giocatori laureato in una università così importante. Il mio talento per la materia nasce da piccolo, ed è cresciuto poi con dei professori che me l’hanno fatta amare”.
L’impegno nel sociale
Il cestista, insieme alla sua famiglia e alla sua fidanzata, ha fondato l’associazione Amani Education Odv, dopo essere stato in Africa varie volte, dove“i miei genitori hanno creato un rapporto bellissimo, costruendo un ambulatorio con il reparto maternità - prosegue il giocatore -. Ci siamo stati tante volte e due anni fa sono tornato: ho visto tanta povertà, dove non c’è nemmeno una scuola secondaria”. E così l’associazione si pone questo obiettivo per costruire e attivare la Kisaki Secondary School, a pochi chilometri da Singida. “Se a quei ragazzi chiedi quale sia il loro sogno, la loro risposta sarà poter studiare, perché è questo che rende loro liberi”.