Giro dell'Emilia 2022 vincitore, Enric Mas trionfa a San Luca

Strappo all'ultima salita sul colle della Guardia dello spagnolo della Movistar. Dietro di lui Pogačar e Pozzovivo. Donne élite, terza vittoria per Elisa Longo Borghini

Giro dell'Emilia, al centro il vincitore Mas

Giro dell'Emilia, al centro il vincitore Mas

Bologna, 1 ottobre 2022 - Sono Enric Mas ed Elisa Longo Borghini i dominatori delle rampe del Giro dell'Emilia, la classica di fine stagione con la leggendaria salita verso San Luca a Bologna, due chilometri con tratti dritti e l'impennata al 18% alla curva delle Orfanelle. Un'ascesa entrata nei libri di storia del ciclismo con la bella immagine in bianco e nero di chi non molla, di Fiorenzo Magni che alla cronoscalata del Giro D'Italia del 1956 stringe tra i denti una fettuccia per riuscire nella scalata nonostante una clavicola rotta.

Una giornata che ha visto al via da piazza Martiri di Carpi, 173 professionisti uomini e 123 donne élite e un arrivo davvero sgranato come un rosario e a denti stretti, ma con tanta energia e adrenalina. Un 'Emilia' che si è concluso anche con la consegna di un riconoscimento a Valverde, tra pochi giorni al termine di una lunga e grande carriera.

Sommario

Chi ha vinto

Oggi, nella prova per i professionisti, a mostrare grinta ma anche la giusta lucidità nonostante la fatica è stato Enric Mas (Movistar) capace di imporsi dopo 198.7 km con 2000 metri di dislivello e 5 volte la dura salita del Colle della Guardia, menu della 105a edizione del Giro dell'Emilia. Con due scatti al penultimo giro e uno ben piantato all'ultima salita, lo spagnolo ha fatto sua questa classica aggiungendola ad un curriculum che lo vede più volte secondo alla Vuelta e nella top five del Tour de France.

Tanto cuore e gambe anche per Elisa Longo Borghini (Trek), regina della 9a edizione del Giro dell'Emilia, riservato alle migliori ragazze del panorama ciclistico. 89.7 km piatti e veloci per poi cercare di non essere bloccate dalla strada che si impenna verso la Basilica. Una per lei è il terzo successo al Giro dell'Emilia guadagnato con una zampata sul finale di una corsa che è stata veloce fin dal via con unica sortita quella di Alice Palazzi, fuori per 25 km e ripresa a 10 dall'arrivo.

Traguardo volante di San Matteo della decima a Barbara Guarischi. Medaglia di bronzo olimpica in linea nel 2016 e nel 2021 e mondiale in linea nel 2012 e nel 2020 la Longo Borghini è nuovamente la campionessa dell'Emilia.

Giro dell'Emilia professionisti

Il sole e una temperatura tiepida ha incoronato la giornata fin dalle prime ore quando a Carpi, sede di partenza per la terza volta nella storia dell'Emilia, si sono ritrovati i migliori atleti delle due categorie, pronti a darsi battaglia. Ad applaudirli il pubblico appassionato ma anche curiosi mentre altrettanti, alle 9 del mattino stavano già piazzandosi sujlla aslita dell'arrivo del San Luca per essere certi di non perdersi il posto migliore per vedere in faccia la fatica, ma anche la determinazione di chi vuole il successo.

Nel cuore di Carpi i tanti applausi a tutti i ciclisti e cicliste è stato il battito che la città ha fatto sentire a tutti. Tra i più cercati per selfie e autografi, Tadej Pogacar, vincitore di due edizioni del Tour de France.

Dopo una decina di km partono le scaramucce e prende forma una fuga con Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën), Rick Pluimers (Jumbo-Visma), Johan Meens (Bingoal Pauwels), Jacopo Guarnieri (Groupama-FDJ) e Kobe Goossens (Intermarché-Wanty-Gobert). Il gruppo lascia fare arriva a 3'35" di ritardo dopo 30 km.

Al traguardo volante di Nonantola è Meens a transitare per primo.

Il passaggio del Giro dell'Emilia nel cuore di Bologna
Il passaggio del Giro dell'Emilia nel cuore di Bologna

Si presentano alla salita di Ca' Bortolani con un gap di 5'30 che in cima è ridotto a 3'30" con il GPM conquistato da Bouchard seguito da Goossens e Pluimers. Alla salita di Medelana la testa si sgretola e rimangono Bouchard e Goossens che viaggiano con più di 30" su Pluimers.

È Bouchard a far suo anche questo GPM. La coppia di testa si presenta al primo passaggio sul traguardo con circa 1'15 sul gruppo che lascia fare ma controllando bene e limando secondo per riprenderli al momento giusto. A tirare è la UAE e nelle prime posizioni si vede anche l'emiliano Giovanni Aleotti.

In discesa prova ad uscire dal gruppo Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert), vincitore della corsa nel 2015 che prende distanza mentre davanti Goossens, suo compagno, smette di collaborare con Bouchard.

All'inizio del secondo giro, testa, inseguitori e gruppo sono in 57". Allunga con scatto deciso Remy Rochas (Cofidis) che raggiunge al volo Bakelants ma un problema meccanico lo costringe al piede a terra.

Al secondo passaggio è Goossen con 27" sul gruppo compatto che vede i migliori in testa come Majka, Valverde incollato alla ruota di Pogacar poi Ulissi e il campione italiano Zana, Pozzovivo, Formolo, Uran, Padre. In discesa Tao google raggiunge Goossen, crea bagarre.

Si forma un terzetto con Goossen, Tao Geoghegan Hart, Alessandro De Marchi e Pierre Latour con il gruppo a 14".

Ricomincia la salita per la terza volta e il gruppo tirato dalla UAE di Pogacar e con Valverde sempre incollato, riescono a raggiungere i fuggitivi alle curva delle "Orfanelle" dove si fa forte il grande tifo del club Pantani.

Ora botte da orbi tra i 22 superstiti del gruppo mentre ad alzare bandiera bianca è il due volte campione del mondo Alaphilippe. A tirare alla morte il gruppo è Ulisse per Pogacar tenendo alta l'andatura per evitare pericolose lepri in fuga. Siamo a 10 km dalla fine e sulle Orfanelle, parte il forcing di Lorenzo Fortunato che costringe Pogacar a prendere la testa e far esplodere la corsa mentre Pozzovivo e Valverde danno segno di cedimento.

Enric Mas allunga su Pogacar che resiste ai due attacchi e sul traguardo si presentano insieme con il vuoto alle spalle e il gruppetto che transita a 22" con Valverde e Fortunato.

In discesa Uran e Pozzovivo escono in caccia ma Valverde chiude e insieme si avvicinano al tandem di testa prendendoli a 5 km dalla fine.

Un finale scoppiettante. È Uran scatenato a 4 km dalla fine che prova l'azione, 35enne colombiano dal curriculum di tutto rispetto. All'ultima ascesa del San Luca sono il poker d'assi a presentarsi con 13" su un'altra piccola manciata di atleti che vede Fortunato cercare lo slancio.

Davanti è Mas che col terzo scatto guadagna leggermente terreno mentre Pogacar cerca la collaborazione di Pozzovivo. A inseguire Uran, Valverde poi Fortunato. Mas insiste, manca un chilometro. Si volta è alle sue spalle c'è il vuoto. 

L'edizione 105 del Giro dell'Emilia è suo, tra gli applausi del folto pubblico. Alle sue spalle solitario e al secondo posto, Pogacar. Poi Pozzovivo e Valverde che sulla linea del traguardo si lascia andare a un applauso per il compagno. Quinto posto per Uran, poi l'idolo di casa Fortunato.

Giro dell'Emilia, i primi 10 classificati

Enric Mas (Movistar) Tadej Pogacar (UAE) Domenico Pozzovivo (Intermarché) Alejandro Valverde (Movistar) Rigoberto Uran (EF) Lorenzo Fortunato (Eolo) Ruben Fernandez (Cofidis) Rudy Molard (FDJ) Davide Formolo (UAE) Michael Storer (FDJ)

Giro dell'Emilia donne élite

Il primo brivido sul traguardo, poco dopo le 14 l'hanno fatto provare le ragazze nella loro cavalcata verso la Basilica. Un gruppo di 20 atlete selezionato dalle rampe tra le quali Elisa Longo Borghini e Sofia Bertizzolo provano ad avvantaggiarsi, su di loro cercano di portarsi un altro paio di ragazze. Uno scatto secco di Elisa Longo Borghini in bocca al traguardo le fa conquistare il terzo successo al Giro dell'Emilia dopo quelli del 2015 e 2016.

Partita con il numero uno era quasi predestinata. Alle sue spalle e Veronica Ewers e Sofia Bertizzolo. "Una corsa bellissima era venuta qui determinata ma con tanta voglia di divertirmi - dice la vincitrice - Come si fa a vincere questa corsa per tre volte? Siamo abituati a distanze maggiori, non siamo andati piano e questa è una salita particolare con pezzi duri ma che poi spiana, il segreto è non partire troppo lunga. Sarebbe bello che anche noi donne potessimo scalare due volte il San Luca come fanno più volte gli uomini. Sarebbe una bellissima classica d'autunno, molto più bello per noi e anche per gli spettatori".

 

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