I tifosi scettici sul club Ma Pecci: "Saputo è ok"

L’ex calciatore al circolo Arci: "Teniamoci il patron, garantisce tranquillità". I supporter: "Al settimo anno non è riuscito a superare i punti di Guaraldi"

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di Massimo Vitali

A Manuel casca l’occhio sui punti in classifica: "Al settimo anno di A Saputo non è ancora riuscito a superare i cinquantuno punti di Guaraldi". Denis si focalizza sullo stadio: "Ci illudiamo se pensiamo che il Dall’Ara nuovo in futuro possa incidere sugli introiti del club in modo significativo e migliori il rendimento sportivo".

Ma c’è anche chi si preoccupa di avere un tetto sulla testa nel giorno delle partite: "Nel 2022 non è pensabile di prendere ancora l’acqua allo stadio". Metti una sera a dibattere del "Bologna in crisi", tra i fedelissimi del Circolo Arci San Lazzaro, dove briscola e crescentine al prosciutto regnano ancora sovrane a dispetto della fidelizzazione un po’ smunta del popolo della sinistra, uscito con le ossa un po’ scassate dalla prova elettorale. Qui l’idea vincente resta quella di fare comunità e attorno all’iniziativa di Alberto Bortolotti e Gianni Marchesini, ovvero aprire il dibattito ai tifosi sul libro, da entrambi appena pubblicato, dal titolo significativo "Caro Saputo il Bologna merita molto di più", fanno gruppo una quarantina di affezionati alle cose rossoblù, non necessariamente anti o pro Saputo. Tifosi e basta, con barbe ingrigite e le tracce della gloria sportiva del Bologna che fu: ognuno con le proprie idee. Isabella Conti, la sindaca, gioca in casa e accoglie tutti nel nome di un principio semplice: "Il Bologna è nel cuore di tanti bolognesi e il solo fatto di trovarci qui a parlarne è un valore". Approva Eraldo Pecci, ex gloria rossoblù e oggi apprezzato commentatore Rai, piovuto direttamente dalla Riviera per dire la sua sul momento difficile (eufemismo) che stanno vivendo club e squadra.

Agli affondi degli autori del libro che snocciolano numeri impietosi sulla gestione canadese vicino a un piatto di mortadella a cubetti, l’ex centrocampista rossoblù replica così: "Il calcio è cambiato e i presidenti-tifosi come Dall’Ara o Moratti non esistono più. Dopo gli anni da questa proprietà ci si poteva aspettare qualcosa di più solido, ma la tranquillità di chi ci garantisce di poter andare avanti è un bene da non sottovalutare".

Nicchiano sul palco e un po’ anche in sala, dove però c’è chi difende Saputo a spada tratta. "Al di là di tutte le critiche possibili – osserva un tifoso – qual è oggi l’alternativa a questa proprietà?".

"Mica vero – punge Bortolotti –. Quando Guaraldi stava precipitando si sono fatti avanti due magnati del calibro di Saputo e Zanetti".

"Attenti a cambiare – avverte Eraldo –. Perché tutti pensano al miracolo Atalanta, ma è un atttimo cascare nelle mani di un Porcedda o di un Brizzi".

L’incognita del nuovo che avanza e la noia per un presente che dopo sette anni oggi si è fatta paura della B. "Il rischio c’è – ammette Pecci –. Ma purtroppo si è dovuto mettere una toppa a una situazione eccezionale".

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