I tifosi sfidano anche il Covid per stare più vicini a Mihajlovic

Vanno in 400 a Casteldebole per incoraggiare la squadra. Cori di sostegno, ma in molti. non avevano la mascherina

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Tanta passione. Pochissime mascherine. E tanta voglia di trasmettere un segnale di vicinanza alla squadra, laddove la parola stessa, vicinanza, fa a pugni col distanziamento sociale invocato da quel Cts che proprio ieri, qualche ora prima dell’adunata dei gruppi della curva, ha fissato in mille spettatori il limite massimo di capienza degli stadi fino a metà ottobre. Mille e non più mille al Dall’Ara domani notte col Parma: ieri al ‘Niccolo Galli’ si sono presentati in quattrocento. Quattrocento irriducibili che, sotto gli occhi di quattro agenti delle forze dell’ordine (un paio in divisa e altrettanti in borghese), prima dell’inizio dell’allenamento hanno voluto idealmente abbracciare, davanti ai cancelli del centro, Mihajlovic e i suoi ragazzi, trasferendo nella casa del Bologna uno spicchio di curva Andrea Costa. Con tanto di cori, bandiere, striscioni, fumogeni e abbracci collettivi: come ai tempi del pre Covid. Attorno alle 15,30 Palacio e soci, quasi tutti muniti di mascherina, sono usciti dallo spogliatoio e si sono avvicinati ai cancelli per ricevere, a distanza, l’abbraccio. Solo Mihajlovic, privo di mascherina a dispetto della recente (e superata) positività al Covid, è andato oltre, posando con un tifoso per un selfie e scambiando un rapido saluto con uno dei ragazzi della curva. Per spegnere un fumogeno finito in un parcheggio sono intervenuti i vigili del fuoco.

m. v.

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