Il modello West Ham può ispirare Sinisa nel sogno europeo

Federica

Lodi

È un tranquillo giovedì di metà settembre. Sono appena passati i primi due giorni stagionali di Champions e oggi si comincia con l’Europa League. Come si passa da vederla dal divano a giocarla in campo da protagonisti? La risposta probabilmente sta nell’atteggiamento.

C’è una squadra, in Inghilterra, che ha passato gli ultimi anni soffrendo nel weekend e accomodandosi in salotto in settimana. Fino alla svolta caratteriale. Al West Ham le cose, durante l’ultima stagione, sono profondamente cambiate e stasera giocherà a Zagabria contro la Dinamo (alle 18.45 su Sky Calcio), in Europa League. Possibile? Sì, perché ha saputo diventare cinica. E proprio così Mihajlovic ha definito la sua squadra, che nelle prime tre giornate ha già messo insieme 7 punti.

E se vi sembra azzardato l’accostamento Bologna-West Ham, guardate che i punti in comune non mancano.

La storia, pur diversa, è gloriosa per entrambe. L’una ha conquistato sette scudetti, l’altra di titoli inglesi (tra Premier League e First Division, che era il campionato prima del 1992) non ne ha mai vinti. Ma entrambe vantano campioni memorabili. Tipo Bobby Moore, capitano per più di dieci anni nel club. O Paolo Di Canio, fino a qualche settimana fa miglior bomber di sempre con 48 gol in 5 stagioni. Sulla panchina londinese siede, dallo scorso anno, David Moyes che già aveva occupato quel ruolo un paio di stagioni prima. Altro punto in comune. In fondo anche Mihajlovic è tornato alla guida del Bologna.

Poi ci sono numeri e atteggiamento. E qui il Bologna sembra, per ora, prendere spunto dagli Hammers. Per buona parte della stagione scorsa il West Ham ha frequentato le zone alte della classifica, tanto da far sognare i tifosi in un impegno di martedì e mercoledì. Spesso ha faticato con le big ma con quelle della parte destra della classifica ha fallito poche volte: quasi tutti successi tranne un paio di pareggi e una sconfitta. La scorsa stagione il Bologna ha pareggiato con le rivali dirette 10 volte. Venti punti lasciati per strada: per intenderci, vincendole tutte sarebbe arrivato a 61, nei pressi dell’Europa.

Senza dimenticare i giocatori in comune. In un passato recente, Diamanti. E, oggi, quell’Arnautovic leader del Bologna. Magari avrà chiamato i suoi ex compagni per capire come arrivare a tenersi occupati il giovedì.

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