Il ritorno di Guazzaloca "Molinella, finalmente"

Dopo il salto in C Gold, ha giocato solo tre partite per l’infortunio al tendine d’Achille: "Non vedo l’ora di ricominciare con questo gruppo"

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di Giacomo Gelati

"Chi va piano va sano e va lontano", deve aver detto mamma Nadia per convincere suo figlio a lasciare il mondo delle moto e abbracciare la palla a spicchi. Prima che, beffa della sorte, il crac del tendine d’Achille rimettesse in gioco papà Roberto, quello che spingeva per le moto. Ironia e pungoli a parte, del playmaker classe 1994 Alessandro Guazzaloca non si può certo dire che non spinga sull’acceleratore. Reduce dall’infortunio al piede che l’ha tenuto fuori un anno esatto, il bolognese di scuola Virtus è pronto per la sua quarta stagione a Molinella, la seconda consecutiva in C Gold.

"Vengo da una famiglia che ama lo sport. Mio padre mi ha folgorato grazie alla passione per le moto, mentre mia mamma, infermiera del Maggiore, è abbonata Virtus da 40 anni ed è la responsabile del mio amore per la V nera. Pertanto il mio primo vero sport sono state minimoto e motocross, ma crescendo, per una questione di rischio, sono stato spinto altrove e ho iniziato a muovere i primi passi a Castel Maggiore. Ho giocato lì qualche anno prima di andare in Virtus".

L’uomo dei lunghi cicli vincenti. "Sono stato in bianconero fino agli Under 17, alla fine sono stato scartato per diverse motivazioni, su tutte l’altezza, e sono andato a Granarolo che mi ha fatto esordire in C Silver. Dopo sono passato ai New Flying Balls, dove sono tuttora il giocatore con più presenze: ho giocato 5 stagioni e abbiamo vinto una C Silver e sfiorato la serie B, perdendola per due tiri liberi, ma quante soddisfazioni. Certo, ho un po’ il rammarico di non esser stato nel roster che l’anno dopo ha vinto il campionato, ma è iniziato un nuovo ciclo".

L’approdo a Molinella. "Sono arrivato e mi sono ambientato sin da subito con tutto l’ambiente, anche se in campo ho fatto un po’ fatica essendo abituato a un agonismo differente. Il primo anno forse è stata un po’ più dura, ma la squadra era unita e abbiamo deciso di provare a riprendere i playoff. L’anno dopo i playoff manco li abbiamo visti, perché abbiamo vinto il campionato e siamo saliti in C Gold prima di Pasqua e con due sole sconfitte. È stata l’apoteosi, Molinella aveva uno dei budget più bassi e questo ci ha dato ancor più soddisfazione".

L’infortunio e la rinascita. "Il mio ritorno in C Gold è durato solo tre partite, perché a Bertinoro mi sono rotto il tendine d’Achille. Ma mi sono messo sotto e oggi sono pronto a tornare in campo, non vedo l’ora. Dopotutto il basket è un motivo d’orgoglio e di immensa felicità. Ma anche le moto non sono da meno".

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