Inzaghi-Allegri, è sempre sfida Champions

La classica Inter-Juve alle 20.45: nerazzurri sull’onda del pass ai quarti, Max fa i calcoli senza il -15. Ad aprile nuovo duello in Coppa Italia

di Mattia Todisco

Il Meazza aspetta. Si riempirà, stasera, degli umori cangianti che un derby d’Italia comporta. Inter-Juventus è una classica a cui il tifoso, da ambo le parti, si avvicina con la tensione del grande evento. Non può fare eccezione la partita odierna. Penalizzazione alla mano, le due squadre sono distanti e i nerazzurri si giocano la possibilità di arrivare alla pausa forti di una maggiore stabilità in zona Champions. Ipoteticamente non è solo una sfida di grande fascino a prescindere, ma anche uno scontro diretto per guadagnare la posizione, qualora i bianconeri dovessero vincere il braccio di ferro con la giustizia sportiva.

È un confronto fatto anche di assenze. Skriniar, Bastoni e Gosens hanno dato forfait già dalla vigilia. La formazione di Inzaghi è obbligata o giù di lì. Chi è uscito particolarmente stanco dal Do Dragao stringe i denti. Darmian in difesa, Dimarco a centrocampo a sinistra. In attacco Lukaku, più fresco, ha tante chance di sostituire Dzeko e piazzarsi al servizio di Martinez. Torna De Vrij nel cuore della retroguardia. La mediana resterà intonsa. Inzaghi, che pure ha una storia fatta di tante gioie contro la Juventus, nell’ultimo incrocio ha perso 2-0 a Torino. Una gara giocata per un’ora molto più nell’altra metà campo, che non nella propria, eppure conquistata da Vlahovic e soci. Per contro, la sfida di ritorno di un campionato fa fu un monologo della Signora. Risultato? Uno a zero per l’Inter con rigore trasformato da Calhanoglu, gioia replicata in finale di Coppa Italia poche settimane più tardi.

Negli scontri diretti, tanto hanno patito i vice-campioni d’Italia a inizio stagione quanto ora stanno andando a dovere. Da inizio 2023 hanno messo in fila Napoli, Milan (due volte tra campionato e Supercoppa), Atalanta, il Porto in Champions nel doppio confronto. La Juventus deve essere una conferma, se si vuole arrivare alla pausa senza disperdere la "botta" d’entusiasmo derivante dalla qualificazione ai quarti del torneo più importante d’Europa. Sarà anche un antipasto di Coppa Italia. Ad aprile le contendenti si incroceranno altre due volte in semifinale. Una scorpacciata di partite ad alto coefficiente di tensione, in cui sarà fondamentale dimostrare di poter essere compatti come si è visto a Oporto e come invece non è parso spesso di vedere in Serie A, per quanto a San Siro la squadra viaggi meglio che non fuori casa.

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