"All’Ironman la sfida più dura è con te stesso"

Giuseppe Zanotti a 61 anni sarà al via tra i campioni di triathlon che domani e domenica a Cervia animeranno il grande evento

Migration

Nome?

"Giuseppe".

Cognome?

"Zanotti".

Soprannome?

"A Cervia sono Mecco".

Età?

"61 compiuti. Sì, lo so, sono uno dei più vecchi".

Professione?

"La più bella, ma anche l’unica compatibile con l’Ironman, ovvero pensionato. Comunque ho lavorato 43 anni...".

Hobby?

"Mi piace lavorare il legno, ma il tempo è davvero pochissimo".

Ironman si nasce o si diventa?

"Ho sempre corso a piedi, ho praticato surf e, in bici, ho partecipato a diverse gran fondo, fra cui 5 Nove Colli".

La ‘sintesi’ quando è iniziata?

"Nel 2010 ho cominciato col triathlon a Cervia, con la Das, acronimo di Domani arriva sempre, che è un po’ il nostro stile di vita. Ho iniziato con le gare corte. Poi, arrivato il giorno della pensione, mi sono trovato di fronte a un bivio. Davanti a me c’era il divano...".

C’è ancora?

"Sì, c’è ancora, però il divano può aspettare".

Cos’è successo?

"Mi sono messo in gioco".

Ma all’Ironman parteciperà con Cerviaman.

"Sì, è un gruppo di amici, non solo cervesi, che ha deciso di impegnarsi in questa gara. Siamo tutti animati anche da un fine solidaristico. Raccogliamo fondi e sensibilizziamo i nostri concittadini a favore di Anita, una bambina di Cervia affetta dalla sindrome del ‘cri du chat’, una malattia genetica rara. Teniamo davvero tanto a questo aspetto".

L’Ironman non è una scampagnata.

"No di certo".

Quanti allenamenti alla settimana?

"Dai 7 ai 9, per un totale di circa 19 ore".

Il divano deve essere ancora nuovo...

"Effettivamente... Lunedì, mercoledì e venerdì c’è la corsa al mattino e il nuoto al pomeriggio. Martedì è il giorno di riposo. Giovedì si esce in bici per 70-80 km, così come il sabato e la domenica, dove si superano i 100 km".

A quante Ironman ha partecipato?

"Quella di sabato sarà la seconda. La prima, nel 2019, l’ho chiusa in 11 ore 38’. Per me è stata già una vittoria. Sono finito fra i primi 50 nella mia categoria. Mi ero preparato anche per quella dello scorso anno, ma poi hanno bloccato tutto all’ultimo momento".

Che cos’è l’Ironman?

"È una gara con te stesso. Non ci sono avversari".

Con quale spirito la affronta?

"Io sono competitivo per natura. Ma rispetto i limiti che mi dà il mio corpo. Se mi sento stanco, non mi affido agli integratori per aumentare la mia performance. Cerco di ottenere il massimo con le mie forze".

Contano più le gambe o la testa?

"Se non hai le energie fisiche, non sei stimolato nemmeno mentalmente, perché ti demoralizzi. Una sana alimentazione, senza alcol, ti permette di mantenere il fisico in forma. Di conseguenza, anche la testa va a mille".

Quale sarà la sua vittoria?

"Spero di arrivare entro le 12 ore. L’obiettivo c’è sempre. Quando ti dicono che non c’è, è una bugia".

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro