MARCELLO GIORDANO
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Italiano-Gila, una sosta lunghissima. La sfida di Marassi può pesare tanto

Alla ripresa il Bologna sarà in casa del Genoa. Tra crisi di gol e infortuni, entrambi gli allenatori cercano la svolta

Italiano-Gila, una sosta lunghissima. La sfida di Marassi può pesare tanto

Alla ripresa il Bologna sarà in casa del Genoa. Tra crisi di gol e infortuni, entrambi gli allenatori cercano la svolta

Promette di essere già uno spartiacque, il match in programma alla ripresa tra una settimana a Marassi. Da una parte c’è un Genoa in crisi, con la peggior difesa (15 gol subiti) e la peggior differenza reti (-10) della serie A. Per giunta senza Vitinha, ai box per un mese per la lesione agli adduttori e in dubbio ci sono pure Messias, Frendrup, Ekuban e l’ex Bani, alle prese con acciacchi fisici in fase di recupero. Ma ancora non ci sono certezze. Ha rischiato la panchina a Bergamo contro l’Atalanta Gilardino, che ha ammesso candidamente come il Genoa, al momento sia questo: fragile.

Ha le sue fragilità pure il Bologna, che ha vinto una partita su nove, a Monza, e ne ha perse 2: una sola in campionato, a Napoli, e una in Champions a Liverpool. In mezzo tanti pareggi: con Udinese, Empoli, Como, Shakhtar, Atalanta e Parma.

Luci e ombre: l’incapacità di sferrare il colpo del ko agli avversari e portare a casa vittorie alla portata, soprattutto con Udinese e Parma, ma pure con lo Shakhtar, dopo lo spavento del rigore iniziale parato da Skorupski. I nuovi innesti ancora non incidono e di fatto fin qui Italiano ha puntato sul Bologna dello scorso anno, fin qui depotenziato dagli addii di Zirkzee e Calafiori e da un Orsolini in crisi. Ha il problema del gol, il Bologna e la necessità di mettere a segno il secondo blitz esterno della stagione per fugare i dubbi relativi al fatto che i rossoblù possano trovare una nuova identità dopo l’arrivo di Italiano.

Hanno necessità di vincere pure il Genoa e Gilardino: nel suo caso, c’è già una panchina da salvare. A entrambi servono i tre punti e un’iniezione di fiducia. Entrambi hanno una squadra in cerca di una nuova identità. Se in casa Bologna ci si interroga se la squadra avrà la forza tecnica e morale di lottare per l’Europa dopo le cessioni eccellenti e giocando su più fronti, in casa Grifone dopo una salvezza tranquilla ci si domanda se la nuova squadra sia da corsa per la serie A dopo le partenze di Retegui (Atalanta), Gudmundsson (Fiorentina), Martinez (Inter) ed Hefti (Amburgo) e non a caso ci sono stati contatti in questa sosta con lo svincolato Balotelli. Ci sono insomma similitudini tra la situazione di Italiano e del Bologna e quella di Gilardino e del Genoa, seppur partendo da basi differenti.

Sarà una lunga sosta per entrambi, perché la risposta ai dubbi è attesa nel confronto diretto alla ripresa. Ma le similitudini non finiscono qui. Perché se il mercato non ha dato finora risposte a entrambi, l’infermeria sì. Di quella del Grifone si è detto, Italiano attende i rientri di Pobega, Ferguson e da inizio stagione ha dovuto fare i conti con numerosi contrattempi: da Karlsson a Holm, da Aebischer a Erlic, da Casale a Ndoye, senza dimenticare i lungodegenti Cambiaghi ed El Azzouzi. Entrambi cercano gol, separati da tre soli punti in classifica e con una sola vittoria fin qui in serie A. Il Genoa è in crisi, ma guai a fidarsi di un animale ferito. Anche perché lo scorso anno fermò il Bologna al Dall’Ara all’ultima di andata sull’1-1, ripreso all’ultimo respiro, e si impose all’ultima 2-0, con un Bologna già in festa Champions. Andò meglio a Italiano, che sbancò Marassi con la FIorentina 4-1 alla prima di campionato, ma fu fermato al Franchi sull’1-1. Genoa e Bologna, tra rilancio e crisi: dopo la sosta il verdetto per Gilardino e Italiano.

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