Joey a Budapest per Arpad Weisz: "Una ferita aperta"

Joey a Budapest  per Arpad Weisz:  "Una ferita aperta"

Joey a Budapest per Arpad Weisz: "Una ferita aperta"

"Arpad Weisz è una ferita aperta", ha detto ieri Joey Saputo nel presenziare, all’Eiffel Muhelyhaz di Budapest, alla cerimonia di inaugurazione della statua dedicata alla memoria dell’ex allenatore del Bologna, di nazionalità ungherese e di origini ebraiche, inghiottito, insieme ai suoi famigliari, dall’orrore del campo di sterminio di Auschwitz. Non capita tutti i giorni di rappresentare il club rossoblù al cospetto di un ministro della presidenza del consiglio (l’ungherese Gergely Gulyas), del ministro degli Esteri di Israele (Eli Cohen) e del numero uno della federcalcio magiara (Sandor Csanyi). Saputo, accompagnato dall’ad rossoblù Claudio Fenucci e dal responsabile della comunicazione Carlo Caliceti, ha ricordato, citando il libro di Matteo Marani, che "la storia di Weisz è rimasta sepolta per oltre sessant’anni. Spero che questa statua serva come monito perenne alle future generazioni: perché tragedie simili non si verifichino più siate vigili contro ogni forma di discriminazione ".

m. v.

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