Kaba, un ring pieno di motivazioni "Voglio il titolo del Mediterraneo"

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Vincere per conquistare il primo titolo internazionale. Vincere per gettarsi alle spalle l’amarezza della cintura italiana persa. Vincere per dimostrare di essere uno dei più forti interpreti della categoria superleggeri. Arblin Kaba è pronto a tornare sul ring per fare suo il titolo del Mediterraneo. Tra i sogni di gloria del pugile di origini albanesi ma bolognese di adozione c’è Daniele Zagatti che contenderà la cintura sul quadrato allestito questa sera allo stadio comunale di Masi Torello a partire dalle ore 20.30. Si tratterà di un remake della sfida andata in scena a novembre 2021, quando Kaba difendeva il campionato italiano. Al Palapalestre di Ferrara il Lupo di Pilaf aveva vinto con verdetto unanime, pur vacillando in una sola ripresa dopo un colpo ben assestato dell’avversario.

Ora però in palio c’è qualcosa di ancor più importante, con Zagatti che andrà a caccia di rivalsa avendo ancora una volta il pubblico dalla sua parte: "Sarà un match più difficile questa volta – esordisce Kaba – proverà a condurre lui l’incontro, vorrà rifarsi di quel ko. Nella nostra preparazione però abbiamo voluto concentrarci su di me, sulle cose da migliorare e sulla volontà di vincere questo incontro". A poco più di sei mesi da quel faccia a faccia per Kaba però è cambiato tutto: perso il titolo italiano dei super leggeri nel discusso match contro Charlemagne Metonyepkon, per il ventottenne della ’Boxe Le Torri’ quella di Masi Torello sarà anche una sfida con se stesso: "Non esiste una cura per la mente, certe ferite rimangono sempre dentro di te ma se ami questo come lo faccio io, sai che devi subito rimetterti in gioco. Ti prepari al meglio e torni sul ring. Spero di poter raffrontare Charly un giorno, per dimostrare chi è davvero il più forte. Ho pensato molto a quella sconfitta, a cosa avrei potuto fare per evitarla. Mi sono messo in discussione. E’ stata una lezione per spingermi a dare ancora di più. Ora però voglio concentrarmi su Zagatti. Con Olmo e Paolo (Pesci, ndr) abbiamo lavorato bene, sia psicologicamente che fisicamente. Forse una delle migliori preparazioni di sempre. Sono carinissimo e non vedo l’ora di dimostrare tutto il mio valore". Vincere il titolo del Mediterraneo significherebbe anche avere nuove possibilità di crescita: "In caso di successo, si aprirebbero le porte dell’estero. Potremmo iniziare a guardare a sfide fuori dall’Italia. Questo è l’obiettivo per cui sto lavorando da sempre. Al momento escluso di tornare a combattere per il titolo italiano ma chissà, un giorno potrei riprovarci".

Gianluca Sepe

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