La Fortitudo va forte, Pesaro arranca e crolla

Bologna aggressiva in difesa e decisa in attacco, Vuelle appannata. Delfino predica nel deserto e l’ultimo quarto diventa un calvario

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Non sappiamo quanto possa pesare una partita infrasettimanale giocata da una sola squadra, ma di sicuro le energie profuse sul campo dalla Fortitudo, pur con tre giocatori assenti (Mancinelli, Fantinelli e Groselle), sono sembrate il doppio. Aggressiva in difesa e decisa in attacco, nell’ultimo quarto ha steso letteralmente i biancorossi. Aveva le sue ragioni Aza Petrovic, alla vigilia, nel temere i cambiamenti preparati nell’ombra da Antimo Martino, il nuovo coach della Kigili: le trappole preparate per Sanford lo tengono a secco per tutto il primo tempo. Pesaro deve cambiare un po’ i suoi piani e arma il braccio di Larson, ma così perde un po’ del suo fosforo: tre palloni persi nei primi minuti dal play consigliano di schiarirgli le idee in panca e lasciare il timone a Moretti. Dall’altra parte c’è un Benzing scatenato: il nazionale tedesco mette in croce Demetrio e mitraglia di bombe il canestro pesarese. La Fortitudo prova a scappar via già dopo 4’ (10-3) ma la Vuelle risale quando riesce ad innescare Jones sotto canestro (13-11 all’8’). Poi Moretti trova un paio di jump-shot interessanti per ricucire al primo intervallino. Secondo quarto e Petrovic ribalta tutto, dando spazio per qualche minuto alle seconde linee che tengono bene il campo: Zanotti pareggia dall’arco (20-20), quindi Camara rifila uno stoppata imperiale ad Ashley che tentava la schiacciata, mentre Tambone costringe Baldasso a sprecare il 2° fallo. Ma quando la gara sembra finalmente in equilibrio (24-24 al 16’ grazie al canestro di Drell) negli ultimi minuti del primo tempo la Fortitudo inserisce una marcia più alta e va via fino a toccare il massimo vantaggio prima di infilare il tunnel che riporta le squadre negli spogliatoi. Grida vendetta il contropiede sbagliato da Demetrio che anziché schiacciare appoggia. Anche da questi dettagli si legge l’approccio alla battaglia.

Dopo l’intervallo è il capitano a suonare la riscossa: il parziale di 6-0 con cui Pesaro inizia la ripresa porta la sua firma, compresa la tripla più fallo che riporta i biancorossi a -1 (37-36). Ma Carlos è davvero una voce nel deserto offensivo di una serata in cui Pesaro sembra non avere le stesse gambe degli avversari. Il tecnico a Baldasso, che protesta dopo il suo terzo fallo, sembra aprire una crepa dove infilarsi (43-39 al 24’) ma è solo un fuoco di paglia. In quel frangente la Fortitudo trova un Gudmunsson sopra le righe, sui due lati del campo. Al 27’ una palla persa di Moretti, provocata dall’islandese, si trasforma in un antisportivo da frustrazione di Davide che costa carissimo (54-43). Pesaro gioca con poco ordine in attacco dove sembra subìre le mani addosso degli avversari. Ultimi sprazzi di vita al 35’ con una sequenza di triple che riportano la Vuelle a -6 (63-57), ma il pallone decisivo per riaprire il match finisce con l’ennesima persa in malo modo. Di là Benzing punisce dall’arco. E la stoppata di Totè su Sanford è l’emblema di una brutta serata.

Elisabetta Ferri

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