"Benvenuti nella sezione Mondiale": lo dice con orgoglio, Antonio Aureliano, che pensa a Pierluigi Collina e Nicola Rizzoli, i due fischietti cresciuti all’ombra delle Due Torri, che hanno portato Bologna sul tetto del mondo. Almeno quello arbitrale.
La sezione Mondiale, come la chiama Antonio, da ieri ha ufficialmente un nome e un cognome: Roberto Armienti. Non poteva andare diversamente, perché la sede degli arbitri è stato costruita anche materialmente da Armienti, che non si è mai tirato indietro. Se c’era da rimboccarsi le maniche o, magari, anche alzare il tono di voce, per perseguire obiettivi ambiziosi, Armienti c’era.
E ieri, tra lacrime, ricordi e sorrisi, si sono presentati in tanti. Forfait dell’ultimo minuto del figlio Guglielmo, ma c’era la moglie Giovanna. C’erano soprattutto quei ’figli virtuali’ che Armienti ha cresciuto, offrendo loro non solo un fischietto, ma anche sani valori e principi con i quali crescere. Oltre a Collina e Rizzoli e ad Aureliano, padrone di casa, c’erano l’assessora Roberta Li Calzi, Matteo Marani, Mattia Grassani, Alessandro Prontera, Gianluca Aureliano, Aldo Bertelle,Valerio Scoditti, Stefano Tedeschi, Simone Alberici, Tarcisio Serena, Paolo Dondarini, Biagio Dragone e Michele Gallo. C’era il mondo di Roberto. Un bel mondo, davvero. Che da ieri porta il suo nome.
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