La Virtus dà il via all’operazione final eight

Sabato gioca a Trento: dai risultati del prossimo turno dipenderà la griglia di Coppa Italia, anche se lo scontro con Milano pare inevitabile

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di Massimo Selleri

Nel fine settimana in cui la Virtus è stata costretta a fermarsi per l’esclusione di Roma, i bianconeri scendono dal terzo al quarto posto per la vittoria di Sassari contro Reggio Emilia. L’ultima giornata del girone di andata che si disputerà tra sabato e domenica prossimi sarà importante per decidere la griglia della final eight di Coppa Italia. La V nera può oscillare solo tra la terza e la quarta posizione, ma la differenza non è piccola, perché se finisce nel gradino più alto va nella parte del tabellone opposta a quella di Milano, altrimenti finisce con i meneghini.

In ogni caso il futuro dei bianconeri non dipende solo dal risultato della sua trasferta a Trento, ma è anche necessario che Sassari non vinca in casa con Cantù, un risultato che andrebbe contro qualsiasi pronostico. In ogni caso ieri coach Djordjevic ha avuto la possibilità di dare un’occhiata un po’ più tranquilla a quelli che saranno i suoi avversari nelle prossime settimane.

La prima cosa che salta agli occhi è che la vittoria contro Pesaro, ottenuta dai virtussini mercoledì scorso, assume un valore superiore se si considera che ieri la formazione allenata da Jasmin Repesa ha creato parecchi grattacapi a Milano e alla fine a fare la differenza è stata soprattutto la diversa profondità della panchina, con i marchigiani che sono finiti in debito di ossigeno prima della fine della gara, mentre Ettore Messina continuava a mettere energie fresche in campo.

Questo aspetto rende ancora più importante il recupero di tutti i giocatori all’interno dell’organico bianconero. Ad oggi hanno dato segnali contrastanti alcuni giocatori e i motivi sono diversi.

Il percorso di Stefan Markovic dimostra come il covid abbia un’incidenza non piccola sulla forma fisica e questo potrebbe essere ancora più condizionante nel caso di Awudu Abass, dato che il fisico dell’ala piccola è più pesante e, quindi, la forma diventa un fattore ancora più impattante.

Il modo con cui Marco Belinelli è riuscito ad entrare nei meccanismi della squadra dimostra come saper giocare a pallacanestro aiuti parecchio anche quando si entra in un gruppo dove gli equilibri si sono già consolidati.

Questo è lo scotto che ha pagato Josh Adams, che probabilmente si aspettava di avere un ruolo un po’ più centrale, mentre qui anche Milos Teodosic è un "primus inter pares", vale a dire un primo tra i pari. Questa è la vera forza di Djordjevic, vale a dire aver trovato un compromesso tra l’espressione del talento e l’imperativo di restare dentro alcune regole, soprattutto difensive. Ieri la squadra si è allenata in previsione della gara di sabato contro Trento ed erano ancora assenti Alessandro Pajola, Amedeo Tessitori e Stefan Nikolic.

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