"La Virtus è attrezzata per lo scudetto"

"Contro l’Olimpia abbiamo sempre disputato buone partite. E cominciare in trasferta ci può togliere un po’ di pressione".

di Massimo Selleri

L’attesa per la finale scudetto è agli sgoccioli con la Virtus che oggi parte per Assago dove domani giocherà la prima gara della serie con Milano.

"Quest’anno abbiamo sempre giocato bene contro di loro – dice l’ala della Segafredo Abi Abass – e penso che non sia così penalizzante iniziare la serie fuori casa perché questo ti toglie un po’ di pressione, pur sapendo che almeno una delle prime due partite la devi portare a casa. I risultati della Nba o dell’Eurolega dimostrano come a questi livelli il fattore casa conti fino a un certo punto. Per noi l’importare sarà fare tutto quello che l’allenatore chiede, perché sarà quello che serve per vincere".

L’anno scorso Abass le finali le ha guardate dalla tribuna, mentre nella stagione precedente le ha giocate dando un contributo importante soprattutto in difesa. Nel primo caso la V nera le ha perse, nel secondo le ha vinte.

"Lo scudetto è sempre un trofeo speciale e sono sincero quando dico che quello che conta è pensare al presente e non al fatto che siamo sull’1-1 e questa potrebbe essere una potenziale bella. Tutto quello che è successo prima è un’altra cosa, adesso conta solo quello che faremo da domani in poi. Fin dall’inizio dei playoff abbiamo dimostrato di essere una squadra tosta: essere sotto di 16 a Tortona e poi riuscire a ribaltare l’esito di quella gara significa essere pronti per questa finale. Poi il campo dirà come andrà".

Da come si muove in campo il numero 55 bianconero sembra aver completamente assorbito i due infortuni che di fatto lo hanno tolto dai giochi per una stagione e mezzo. Oltre ad essere al top della condizione, sembra aver abbandonato anche qualche insicurezza.

"L’infortunio di settembre mi ha svegliato. Quando sono rientrato ad agosto avevo paura di farmi male e dovevo ancora riprendere il mio ritmo. Dopo il mio secondo incidente mi sono detto che per rientrare bene dovevo darci dentro ancora più di prima. Sembrano frasi fatte, ma è quello che ho fatto. Ho lavorato il quadruplo di quello che uno dovrebbe fare e alla fine le cose sono andate bene. Ho avuto anche la fiducia dell’allenatore e poi dei compagni di squadra e mi sono fatto trovare pronto quando dovevo esserlo".

Nei lettini dell’infermeria sembra anche essere rimasta quella rabbia che spesso accompagna chi ha vissuto situazioni simili vedendo passare le occasioni senza poterle afferrare.

"Non cerco rivincite per quello che mi è successo, ma guardo avanti sperando di vincere. Rispetto all’anno scorso ci sono tanti giocatori diversi, le situazioni sono diverse e io non ho vissuto in campo quello che è successo. Quello che conta per me è aver riconquistato il posto e questa è già una vittoria personale perché non è scontato esserci riusciti. Le difficoltà nei momenti brutti aiutano un uomo a crescere e anche queste sono opportunità da cogliere".

L’ultimo pensiero riguarda il futuro con Abass che è in scadenza di contratto, ma non dovrebbe essere particolarmente difficile arrivare a una conferma dato che il giocatore vuole restare e il club lo vorrebbe trattenere.

"A queste cose adesso non penso perché davvero vivo solo il presente. In questa stagione ho imparato tante cose e, quindi, adesso guardo solo all’immediato. E’ due anni che aspetto questa finale e spero di vincerla. Al tutto il resto ci penseremo dopo".

Ieri la squadra si è allenata al gran completo sapendo che Scariolo manderà a referto gli stessi uomini che risultano imbattuti in questi playoff.

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