di Massimo Selleri
Mercoledì la Virtus giocherà la prima partita ufficiale della stagione. La formazione allenata da Sergio Scariolo sarà impegnata a Brescia nella seconda semifinale con Milano in una gara che, oltre a rievocare soprattutto le ultime due serie finali scudetto, sarà anche un test che consentirà di guardare le cose dal punto di vista dell’Eurolega. La Segafredo si presenta all’appuntamento con i recuperati Milos Teodosic e Daniel Hackett, ma priva di Awudu Abass e di Toko Shengelia. È proprio l’assenza di quest’ultimo a trasformare il confronto con l’Armani in un vero esame per gli altri lunghi bianconeri. Nella massima competizione continentale i centimetri e il fisico hanno una valenza primaria soprattutto sotto canestro e se è vero che è proprio in quel reparto che la V nera si è rinforzata, è altrettanto vero che senza l’ala georgiana la squadra perde qualcosa in termini di solidità e di esperienza. Il suo rientro è previsto alla fine di ottobre e questo ha messo la società davanti a un bivio.
Lo si può aspettare, disputando almeno le prime quattro partite di Eurolega senza di lui, oppure andare sul mercato. Per il momento all’Arcoveggio è stata sposata la prima opzione anche perché la lista dei giocatori disponibili è composta da pochi nomi, ma se complice anche l’assenza più lunga di Abass, ci dovesse essere un problema che riguarda direttamente le ali, piccole o grandi che siano, allora questa decisione potrebbe essere rivista. Essendo passato un anno è andato in archivio il fatto che la Segafredo sia la detentrice della SuperCoppa, un titolo vinto battendo in finale proprio Milano. Per gestire le assenze da infortunio, è subito allestito molto largo così da assorbire anche questo problema, pur avendo alcuni punti di riferimento fissi. Uno di questi è Alessandro Pajola. Nella recente esperienza azzurra il play anconetano ha dimostrato di essere in grado di cambiare volto alle partite anche a livello internazionale ed ora Scariolo punta a trasferire questa sua capacità anche nelle manifestazione per club. Il suo fisico e la sua rapidità possono essere una bella copertura a livello difensivo in una squadra che cercherà di contenere costantemente il gioco avversario. Anche per lui l’esperienza dell’Eurolega è una novità, ma il dato che conforta i dirigenti bianconeri arriva dal passato è che il ‘Pajo’ ha affrontato un battesimo, dalla finale scudetto del 2021 alla esperienza in EuroCup, ha sempre impiegato poco tempo ad adattarsi.
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