La Virtus si spegne troppo presto a Belgrado

La V nera va avanti anche di 10 punti, ma poi subisce i ritmi alti della Stella Rossa: dal terzo quarto non c’è storia, terzo ko di fila

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STELLA ROSSA

83

VIRTUS BOLOGNA

74

STELLA ROSSA : Holland 5, Vildoza 16, Mitrovic 12, Lazic 3, Martin 4, Dobric 20, Nedovic 5, Marcovic 2, Kusmic, Petruzev 4, Topic, Bentil 12. All. Ivanovic.

VIRTUS BOLOGNA: Cordinier 7, Mannion 11, Belinelli 4, Pajola 7, Bako 1, Jaiteh 15, Lundberg 2, Hackett 6, Mickey 11, Camara ne, Weems 10. All. Scariolo.

Arbitri: Perez, Mugulkoc, Lezcano.

Note: parziali 17-23; 42-41; 67-55. Tiri da due: Stella Rossa 2638; Bologna 1527. Tiri da tre: 1023; 822. Tiri liberi: 13; 2923. Rimbalzi: 28; 25.

di Massimo Selleri

Terza sconfitta consecutiva in Eurolega per una Virtus che si è presentata ridotta ai minimi termini all’Aleksander Nikolic Hall essendo priva dell’infortunato Toko Shengelia, dell’influenzato Semi Ojeleye e dello squalificato Milos Teodosic. A volere vedere prima le cose positive e poi quelle negative, bisogna dire che la Segafredo torna a casa con almeno due buone notizie. La prima è che la formazione allenata da Sergio Scariolo si conferma una squadra vera che ha resistito al clima infuocato creato dai tifosi della Stella Rossa e che solo la stanchezza ha disunito. La seconda è che Alessandro Pajola si sta prendendo qualche responsabilità in più in attacco e questo fattore, unito alla sua solida e solita difesa, fanno di lui un regista sempre più completo. Letteralmente più brutti del peggiore dei peccati, e qui iniziano le dolenti note, un irriconoscibile Iffe Lundberg e un altrettanto pasticcione Ismael Bako. A dirla tutta bisognerebbe anche dire che Nico Mannion e Marco Belinelli non hanno sfruttato più di tanto gli spazi lasciati aperti dalle tante assenze e per entrambi si può parlare di una occasione sprecata avendo la possibilità di far vedere quanto valgono anche in Europa.

Una tripla di Benjamin Bentil vale il 79-63 e fa scendere anticipatamente la parola fine sull’incontro, sebbene ci siano ancora 4’ da giocare. Tutto quello che succede dopo non ha molta importanza anche se ridurre la differenza canestri ad un divario accettabile potrebbe trasformarsi in un vantaggio se nel ritorno i bolognesi saranno in grado di ribaltare. Si chiude così una gara dove la Virtus ha tenuto benissimo il campo per un quarto e mezzo, toccando anche il + 10 (17-27) e poi si è lentamente spenta anche perché i padroni di casa hanno puntato a sfiancarla tenendo i ritmi alti per farla correre.

Domani si torna in campo a Varese per la nona giornata di campionato.

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