Dal 2021 al 2024. Sono bastati poco meno di tre anni a Pamela Malvina per dimostrare a tutta l’Italia che quando mette i guantoni lei non ce n’è per nessuno. Ancora imbattuta sul ring, capace di vincere prima il titolo italiano agli assoluti élite poi passare professionista e bissare quel successo nel 2023 tra i Pro fino al tripudio del PalaDozza dello scorso aprile quando la pugile infermiera ha riportato la noble art a Bologna vincendo il titolo europeo Ebu Silver, con un match spettacolare. Pugile infermiera perché la vita della trentaduenne di origini camerunensi scorre cadenzata tra ring e corsie dell’ospedale Maggiore, con accanto gli amici e la famiglia. E’ qui che l’allieva di Alessandro Dané e Franco Palmieri ha trovato in pochi anni la forza per emergere. Ed è da qui che il 25 ottobre dovrà ripartire per continuare a sognare, questa volta con il titolo europeo dei pesi leggeri. Il 5 aprile la sostennero in 2.500. A ottobre potrebbe essere molti di più.
La Bolognina Boxe è pronta a tornare protagonista, con la macchina organizzativa già in moto da mesi con il supporto della Promo Boxe di Mario Loreni. In caso di vittoria, Pamela Malvina potrebbe proiettarsi verso il titolo mondiale di categoria.
Manca poco più di un mese, come si sente?
"Sono in piena preparazione, abbiamo iniziato a luglio per darci più tempo a livello tecnico e tattico per fronteggiare la mia avversaria. Purtroppo a metà del percorso Sheila Martinez ha rinunciato al match per continuare il suo percorso in un’altra categoria e questo ha portato a una nuova sfidante, Nina Pavlovic".
Un particolare non da poco.
"Con i miei maestri l’abbiamo iniziata subito a studiare per capire come e se cambiare la tattica e la preparazione che avevamo stabilito. Alessandro ha pianificato una serie di sessioni di guanti con alcune campionesse che mi hanno consentito e consentiranno di alzare il livello degli allenamenti. Siamo stati a Parigi per allenarci con Flora Pili e a fine settembre andremo a Londra per una sessione con Ellie Scotney e Carolina Dubois".
Conosceva già questa avversaria?
"E’ alta e ha un buon allungo, per alcuni versi potrebbe avere caratteristiche simili alla Barker Porter che ho battuto ad aprile. Sembra meno mobile della Martinez, ma è una lottatrice che risponde colpo su colpo".
Intanto il PalaDozza e Bologna si preparano. Che tipo di serata si aspetta?
"Spero di ripetere quanto fatto. Anzi vorrei rendere la serata ancora più speciale. Sono fiera di combattere nuovamente al PalaDozza. La prima volta è stato un sogno e non me lo sono goduto".
Com’è cambiata la sua vita dopo quel match?
"Non è cambiato quasi nulla, ho sempre la mia routine. Lavoro in ospedale, mi alleno in palestra e trascorro il mio tempo libero con i miei amici e la mia famiglia. E’ aumentato il numero di persone che mi riconosce per strada e in ospedale".
Pensa già al futuro e a cosa potrebbe accadere dopo?
"Per ora il mio futuro è sul ring il 25 ottobre. Si tratterà di uno step molto importante per la mia carriera sportiva perché potrebbe aprirmi molte altre possibilità, sia in Italia che all’estero quindi vedremo come andrà. Intanto però so come cambierà il mio futuro da infermiera. Dal 26 ottobre, il giorno dopo il match, inizierò un nuovo incarico di triage in Pronto Soccorso. Si tratta di una nuova esperienza. La figura del triagista racchiude un po’ tutta l’esperienza e le competenze di un infermiere di pronto soccorso".
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