L’Imolese cerca i gol oltre l’attacco

Visto la sterilità offensiva, Antonioli deve trovare bonus da centrocampo e difesa, decisivi lo scorso anno

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Che l’Imolese avesse un problema del gol, anche nella scorsa stagione, era sotto gli occhi di tutti. Fontana, vista la scarsissima verve realizzativa dei propri attaccanti (15 gol in tutto lo scorso campionato, peggio solo il Modena con 12), riuscì, in particolare da gennaio dopo la partenza di Turchetta, ad aggrapparsi alle reti dei centrocampisti e dei difensori per sopperire a questa mancanza. I numeri dicono 13 reti per i primi, addirittura 14 per i secondi, trascinati dalle 7 di Angeli, con i rossoblù che addirittura primeggiarono nel girone alla voce reti provenienti dal reparto difensivo. In totale, nonostante un periodo di autentico digiuno a febbraio, l’Imolese chiuse la scorsa stagione con il decimo attacco del girone, a quota 42 reti, con una media di poco più di un gol a partita. Oltre ad Angeli, i gol furono cinque per Liviero, sei per Benedetti, tre per Lombardi, due a testa per Boscolo Chio e Romano: in mancanza delle reti offensive, con Belloni e Padovan che segnarono 4 reti ciascuno, l’onere della marcatura toccò ai giocatori degli altri reparti, con Cerretti nei playout a firmare il gol della salvezza.

In questa stagione, oltre all’assenza di gol su azione da un attacco che in carriera ha segnato pochissimo in Serie C (un gol per Fonseca, tre per De Sarlo, 28 per De Feo che però non segna da dicembre 2020), non si è avuta, fino a ora, la sensazione che l’Imolese possa rendersi pericolosa anche con gli altri reparti, a parte qualche calcio d’angolo battuto in direzione Zagnoni. Compito di Antonioli sarà cercare di dare alla squadra un atteggiamento generale più offensivo, anche se le caratteristiche dei centrocampisti non sono quelle dei goleador. Castellano, infatti, ne ha siglati tre con Alessandria e Livorno nel 2020-21, Bensaja tre con la Viterbese fra il 2019 e il 2020, Zanini, che spesso ha giocato sull’esterno, ha segnato due reti nelle ultime tre stagioni. Zanon e Faggi, in D nella scorsa stagione, hanno trovato rispettivamente una e due marcature. Il gol, insomma, non è mai storicamente appartenuto ai centrocampisti rossoblù. Alcuni, specialmente gli ultimi tre, hanno però buona gamba e discreti tempi di inserimento: un punto importante dal quale partire per provare a invertire una tendenza che, nonostante siano passate solo cinque giornate, inizia a destare più di una preoccupazione.

Andrea Voria

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