Lorenzo Fortunato: chi è il vincitore della tappa 14 del Giro d'Italia

"Non mi rendo ancora conto di cosa ho fatto". Ha 25 anni ed è di Castel de' Britti. Al debutto nella corsa rosa, nel passaggio a Bologna ha ricevuto l'abbraccio degli amici a San Lazzaro. I complimenti di Tomba, compagno di scuola del padre: "Sei magnifico"

La gioia di Lorenzo Fortunato, 25 anni, al traguardo della tappa 15

La gioia di Lorenzo Fortunato, 25 anni, al traguardo della tappa 15

Bologna, 22 maggio 2021 - Venticinque anni compiuti il 9 maggio, laureato in scienze motorie, Lorenzo Fortunato ha vinto oggi la tappa Cittadella - Monte Zoncolan del Giro d'Italia. "Non mi rendo ancora conto di cosa ho fatto. Sapevo di stare bene per questo volevo andare in fuga stamattina, il mio compagno di squadra Vincenzo Albanese ha lavorato tanto per me, devo ringraziarlo. Sapevo che gli ultimi 3 chilometri erano i più duri, allora ho aspettato il finale per attaccare e poi dare tutto fino al traguardo".

Il focus Lorenzo Fortunato e Alberto Tomba nella terra dei campioni

E' cresciuto nella stessa Castel de' Britti dalla quale viene anche Alberto Tomba, che è stato uno dei primi a complimentarsi: “Lorenzo il magnifico, ha un fisico che mi ricorda il Pirata, Marco Pantani”. Marco si chiama anche il papà di Fortunato, che di Tomba era compagno di scuola: “Eravamo insieme dai Salesiani e oggi quando ho visto Lorenzo salire ho detto al papà: lo vedo bene. È stato grandioso. Speriamo che questa tappa con la T maiuscola porti fortuna a Fortunato, giocando con le parole".

Giro d'Italia tappa 15: percorso, altimetria, favoriti e orari tv

Lorenzo Fortunato ha riportato Bologna al Giro d'Italia a livello agonistico nove anni dopo Luca Mazzanti, che oggi è il procuratore del nuovo padrone dello Zoncolan. Questo Giro sarebbe stato comunque indimenticabile per lui: prima partecipazione, con passaggio nella tappa che nella prima settimana del Giro ha attraversato San Lazzaro in testa al gruppo per ricevere il tributo della sua gente. E' quella che in gergo ciclistico si chiama 'visita parenti': Fortunato ha chiesto alla maglia rosa il permesso di andare avanti e durante il transito della corsa ha potuto leggere gli striscioni e ricevere gli applausi dei concittadini in perfetta solitudine.

Al debutto con la nuova squadra, la Eolo diretta da Basso e Contador, Fortunato sta andando oltre il sogno coronato con la partecipazione, sogno iniziato nel 2006 quando papà Marco lo portò a vedere la carovana rosa di passaggio nella Busseto-Forlì. L'aveva sfiorato l'anno scorso, c'è arrivato quest'anno. Valeva la pena aspettare.

Arrivato al ciclismo a 10 anni dopo aver provato col calcio nel San Lazzaro, Fortunato è cresciuto nella S.C. San Lazzaro per la quale ha gareggiato nelle categorie Esordienti, Allievi e poi Juniores, categoria nella quale ha iniziato a vincere a ripetizione, col Giro del Friuli e il G.P. Borgo Panigale. Passato alla Mastromarco di Pistoia nella categoria Elite-Under 23, poi alla Hopplà Petroli di Firenze con cui ha vinto il Trofeo Fagni, ha fatto lo stagista per la Tinkoff e poi per la Bardiani prima di passare professionista a 23 anni con la Neri Sottoli, nello stesso anno in cui ha preso la laurea.Quest'anno è passato alla Eolo-Kometa, ha lavorato per 65 giorni in Spagna allenandosi anche con Contador e Ivan Basso ("da campioni di questo calibro si impara anche solo sentendoli parlare"),

Alla vigilia di questa prima avventura in rosa ci aveva raccontato: “Sarò contento se in salita, nelle tappe dure, arriverò bene”. Bersaglio centrato, si direbbe.

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