Mancarella: "Parigi è in cima ai miei desideri"

Federico, bronzo a Tokyo, sta lavorando sodo per andare alle prossime Paralimpiadi: "Basta una pagaiata a vuoto e il sogno può sparire"

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di Alessandro Gallo

Il 7 dicembre sarà allo stadio dei Marmi, a Roma, per il Galà della Canoa. Lui, Federico Mancarella, sarà uno degli ospiti d’onore avendo vinto, in questo 2022, il titolo europeo con un tempo, nella specialità del Kl2 200.

A Casalecchio, dove abita, c’è la sua auto parcheggiata con la scritta "Road to Tokyo 2020". E dopo aver vinto il bronzo, alle Paralimpiadi giapponesi, Fede è pronto a rimettere in acqua la sua canoa, per arrivare almeno a Parigi 2024. Mancarella sa di giocarsi molto nel 2023.

"Tutto comincerà – racconta Fede – dal ritiro di Sabaudia. Sarò lì dal 12 al 21 dicembre. Poi ci tornerò dal 3 gennaio fino al 31 marzo. Nel mirino ci sono diversi appuntamenti".

A Szeged, in Ungheria, a metà maggio, la Coppa del Mondo, poi a luglio, a Montemor, in Portogallo, sono previsti gli Europei. E ad agosto, a Duisburg, scatteranno le qualificazioni per le Paralimpiadi di Parigi. "Per staccare il pass per la Francia dovrò piazzarmi in uno dei primi tre posti della finale A".

Allenato da Gianni Anderlini, Fede è in attesa di conoscere l’esito di alcuni concorsi. Il primo con le Fiamme Gialle, il secondo con il nuovo Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa. Se riuscisse a entrare in quest’ultima realtà, Fede, avrebbe la possibilità di contare, almeno per i prossimi tre anni, su uno stipendio, potendo allo stesso tempo continuare ad allenarsi e a portare avanti i suoi sogni. Situazione analoga se riuscisse a farsi largo con la Guardia di Finanza.

"Intanto – spiega sorridendo – ci stiamo allenando. In passato ho puntato molto sulla quantità. Adesso ci stiamo focalizzando più sulla qualità".

I 200 metri nei quali si esibisce Federico hanno un tempo strettissimo: poco più di 40 secondi. "Per questo – dice – non sono ammessi errori. Basta una pagaiata a vuoto per perdere decimi di secondo preziosi".

Ha rianalizzato la prova di Tokyo 2020. Il colpo numero 137 della sua gara è finito contro l’imbarcazione e non in acqua. Con quello dovrebbe aver perso l’argento. Non velocissimo in partenza, Fede ha una progressione impressionante: fino ai 175 metri non ha rivali. Deve migliorare l’ultimo tratto per confermarsi ai vertici della specialità. "Sto pensando di andare a Parigi – commenta – per provare a testare quello che potrebbe essere il percorso di gara".

Fino all’ultimo, poi, ha provato a spostarsi a Siviglia, in Spagna, dove esiste un centro di altissima specializzazione. Acqua, centro tecnico, centro medico e foresteria: il paradiso per chi ama la canoa. "Anche limando le spese – sottolinea sconsolato – sarebbe servita una cifra, per cinque mesi, tra i 10 e i 15 mila euro. Ci vorrebbe uno sponsor per coprire i costi. Se ci sarà la possibilità, lo farò".

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