Martina Grimaldi e la sua Bologna: "Vivo in una città fantastica"

La nuotatrice, medaglia di bronzo a Londra 2012, racconta vita e carriera per la nostra newsletter

Martina Grimaldi festeggia l’oro europeo nella 25 km a Berlino: è l’agosto 2014

Martina Grimaldi festeggia l’oro europeo nella 25 km a Berlino: è l’agosto 2014

Bologna, 22 febbraio 2021 - Sono fortunata. Non tanto perché in carriera ho coronato tanti sogni – dai titoli mondiali al bronzo olimpico – quanto, perché, vivo a Bologna, una città fantastica. Non ho smesso con il nuoto di fondo: continuo ad allenarmi e a gareggiare per i colori delle Fiamme Oro. E, pensando al Cn Uisp, che è la società nella quale sono cresciuta, do un’occhiata ai giovani, fornisco qualche suggerimento. Mi piacerebbe trasmettere la mia esperienza alle giovani generazioni. Magari, in futuro, mi ritaglierò un ruolo da allenatore. Ma sono ancora un’agonista anche se, magari, ho già toccato il top.  

Guarderò le Olimpiadi da simpatizzante e tifosa. Ho sempre sostenuto i colori dell’Italia. Mi piacerebbe rivedere in acqua Marco Orsi. So che si sta impegnando: siamo cresciuti, in specialità diverse, nella stessa società. Siamo in qualche modo legati. Adesso, complice il lockdown dello scorso anno e la divisione delle regioni in colori, mi godo di più la mia città. Lo scorcio più bello è sempre piazza Santo Stefano. Ha un fascino unico, ci sono mescolate storia, bellezza e tradizioni. Ma Bologna è unica: per un certo periodo della mia vita ho vissuto in una casa lungo la salita che porta a San Luca. Aprire le finestre e osservare Bologna dall’alto, come se si trattasse di una terrazza, toglieva il fiato. E lo toglie ancora. Bologna non è una metropoli come Roma, dove ho vissuto per allenarmi, e Milano. E’ un paesone: c’è tutto quello che serve per una qualità di vita ad alto livello. Le distanze non sono proibitive. E poi c’è il carattere dei bolognesi. Sempre aperti e alla mano.  

Ho girato, per gareggiare, il mondo: posti come Bologna non si trovano facilmente. Abbiamo tutto, dalla terza età ai giovani, perché, non dimentichiamolo, possiamo vantare un’altra fortuna: l’Università più antica del mondo, una delle più prestigiose. Attiriamo giovani da tutta Italia. Ecco perché Bologna è unica.  

Il lockdown e l’attuale divisione per colori mi ha dato un’ulteriore possibilità di viverla. Sono rimasta in casa, con mio marito Angelo, che è chef. Ci siamo sfidati in cucina a colpi di ricette. Ha vinto lui. Ma come aiuto chef non me la cavo poi così male. Ma adesso pensiamo alle Olimpiadi che ci saranno. E prepariamoci a fare il tifo per tutti gli azzurri.  

*Nuotatrice delle Fiamme Oro  

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