Motta: "Un brutto primo tempo, colpa mia"

L’autocritica del tecnico: "Volevo fare qualcosa di diverso per contrastare la forza dei granata. Non è andata come speravo" .

Motta: "Un brutto primo tempo, colpa mia"

Motta: "Un brutto primo tempo, colpa mia"

Bologna, 7 marzo 2023 – Esame toppato. Nottataccia. Piano partita che fin dal primo minuto è diventato il piano inclinato su cui sono scivolate le velleità del Bologna. Thiago fin qui ha sempre fatto rima con ‘mago’: ma nessuno è infallibile.

Apprezzabile il mea culpa del tecnico rossoblù a fine partita in sala stampa: "Nel primo tempo in campo non avevamo le distanze giuste, ma la responsabilità è tutta mia: l’avevo preparata così, volevo fare qualcosa di diverso per contrastare la forza del Toro sulle fasce, ma non è andata come speravo".

Succede anche ai più bravi di sbagliare. E quando si prova a rimediare non sempre ci si riesce.

"Dopo abbiamo aggiustato le cose e abbiamo trovato le distanze giuste – osserva Thiago –. Siamo cresciuti, abbiamo avuto più possesso palla ma non siamo riusciti a renderci mai davvero pericolosi".

E qui entra in gioco la forza dell’avversario. "Il Toro ti costringe a giocar male _ dice Motta, che però questo lo sapeva anche alla vigilia –. Specie quando passa in vantaggio la squadra di Juric si chiude nella sua metacampo, a volte anche nella sua area e diventa difficile, giocando spesso spalle alla porta, trovare gli spazi giusti per far male. Però bisogna riconoscere anche i meriti degli avversari".

Più convincente il Motta che fa mea culpa di quello che attribuisce le ragioni del flop alla serata del Toro. Poco convincente, invece, l’idea di tenere in panchina Arnautovic, sia all’inizio che a partita in corso. Ma qui fare domande sul tema a Thiagoè un po’ come andare a sbattere sulla difesa del Toro.

"Ho messo dentro Joshua (Zirkzee, ndr) – dice Motta – perché in settimana si era allenato bene e ritenevo che quello fosse il momento giusto per inserirlo, dal momento che il Torino si chiudeva e non c’erano grandi spazi. Per me Joshua ha fatto bene quando è entrato".

Dove sta l’errore? Semplice: la domanda è su Arnautovic e il nome di Arnautovic non viene nemmeno pronunciato dal tecnico. Un giornalista ci riprova: non ha messo Arnautovic perché non è ancora pronto? E qui a Motta, che pure in sala stampa sfodera il solito sorriso, viene un po’ la mosca al naso.

"Quelli che ho portato con me erano tutti pronti ma al momento di fare i due cambi ho scelto così".

E così è se vi pare. Non è la serata giusta per chiedergli dell’Europa, visto lo scivolone sotto gli occhi di Saputo. Ma il disco non cambia: "Noi puntiamo a dare il massimo ogni volta che entriamo in campo e cerchiamo di fare sempre un po’ meglio di quello che abbiamo fatto ieri. E’ solo questo che voglio trasmettere ai miei ragazzi".

E adesso testa alla Lazio. "Dobbiamo digerire questa sconfitta – dice il tecnico – perché perdere non fa mai bene". Perdere una partita ci sta, ritrovare Arnautovic è invece l’imperativo categorico.

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