Bologna, ecco chi sono i due nonni da record del mondo nella staffetta

Giancarlo Vecchi e Remo Marchioni hanno siglato il record nella 4x400 nei master 85

Da sinistra Giancarlo Vecchi e Remo Marchioni

Da sinistra Giancarlo Vecchi e Remo Marchioni

Bologna, 29 ottobre 2022 - Giancarlo Vecchi ha bisogno di poche presentazioni per gli appassionati bolognesi di atletica e non solo. Perché Vecchi e la corsa sono una cosa sola. Questo ‘ragazzino’ di appena 86 anni è il fresco detentore del record mondiale master della staffetta 4x400 metri, ottenuto con il tempo di 6’53”22, insieme all’altro bolognese Remo Marchioni.

Da sinistra Giancarlo Vecchi e Remo Marchioni
Da sinistra Giancarlo Vecchi e Remo Marchioni

Vecchi: "Correre è tutto per me. Il segreto? La voglia di stupire"

Cosa significa correre per lei?

"Tutto. Ho iniziato a correre quando avevo 16 anni, cioè ormai una vita fa. E in pratica non mi sono più fermato. Nel 1970 ho cominciato a fare anche l’allenatore, prima al Cus, poi alla Virtus e quindi all’Acquadela, che è la società in cui sono rimasto di più".

Chissà quanti giovani atleti ha visto crescere in tutti questi anni…

"Tanti e li ricordo tutti con piacere e affetto. Fra questi ci sono Stefano Cremonini. William Zilioli, Rudy Magagnoli e Cristian Mariotti, mentre ora alleno Samuele Masotti, promettente juniores della Sef Virtus. Posso dire di avere avuto dei buoni ragazzi: ho cercato sempre di insegnare prima di tutto l’educazione e il rispetto. E dico pure che sono tutti diventati delle brave persone nella vita, alcuni hanno avuto e hanno anche un bel successo nel lavoro. E di tutto questo ne vado fiero. Poi se posso direi un’altra cosa...".

Certo, quello che vuole.

"Anni fa c’era un livello molto più alto nelle gare giovanili, soprattutto nel mezzofondo. Cremonini, per esempio, faceva 1’25”4 da cadetto nei 600 metri, ora in quanti riescono a farlo? E parlo ormai di 35 anni fa... quanti bei ricordi".

A proposito, che consiglio darebbe oggi a un ragazzino che vuole correre con il sogno delle Olimpiadi?

"Prima di tutto bisogna avere dentro la voglia di andare avanti, insieme a serietà e costanza. E stringere i denti senza mollare. I risultati arrivano, ma dipende sempre dall’impegno che ci si mette. Nell’atletica non si inventa niente, le soddisfazioni però possono essere tante".

Prima atleta e poi allenatore, ma in realtà non ha mai smesso di correre e fare gare fino a conquistare addirittura un record del mondo…

"Diciamo che sono nato atleta: ho fatto sempre e solo l’atletica che è proprio la regina degli sport. Anche mia madre era una grande appassionata e mi seguiva dappertutto. Quando uno fa atletica poi l’esperienza la trasmette agli altri e qualcosa di buono viene sempre fuori. Nella mia carriera sportiva, uso questo termine, ho vinto pure 6 titoli italiani sempre nei master".

Quali sono i suoi tempi migliori?

"La maratona l’ho terminata in 2h39’, nei 3.000 siepi, che era la mia gara preferita, ho 10’47” e poi 35’ nei 10mila metri. Ho fatto anche il record italiano nei master 80 dei 400 metri in 1’17”12 e nei 1.000 in 4’34".

Il suo prossimo impegno?

"Direi i 60 metri indoor ad Ancona, poi dovrei andare in Polonia a correre la staffetta 4x200 con la rappresentativa italiana".

Marchioni: "Mi alleno tanto. Non mi piace la parola anziano. Ora voglio il titolo indoor"

Remo Marchioni, partiamo dal nuovo primato del mondo. "E’ stata un’emozione fortissima. Tanto che, dopo averlo realizzato, io e gli altri tre staffettisti non abbiamo più capito nulla per una buona mezzora, tanti erano i pensieri che continuavano ad accavallarsi nelle nostre teste". Primato mondiale studiato a tavolino, giusto? "Fermo restando la nostra predisposizione per la misura dei 400 e dei 200, abbiamo dato un’occhiata ai primati. Abbiamo visto i tempi, li abbiamo confrontati con i nostri. Ci siamo resi conto che, tenendo il giusto ritmo, si poteva fare. Il problema maggiore è stato trovare la gara, gli avversari e rispettare tutti i parametri per l’omologazione del record". Come nasce la passione per la corsa? "Quella c’è sempre stata. Correvo su strada poi, per caso, nel 2005, mi hanno proposto la pista. Eravamo a Salerno, dovevo coprire gli 800. E’ arrivato un terzo posto, non mi sono più fermato". Un 2022 da ricordare. "Beh, tre titoli italiani nei 200, 4x200 e 4x400. Un Europeo indoor. Complessivamente quindici gare e altrettanti podi. E ai mondiali ho ottenuto tre quarti posti". Prossimi obiettivi? "I mondiali di categoria in Polonia. E poi…". Dica. "Il 4 dicembre organizzerò una festa, tra Porretta e Pistoia, per chiamare amici, dirigenti e politici che mi hanno sostenuto in questa avventura". Adesso è in pensione, giusto? "Proprio così. E’ rimasta l’azienda, la Rm Costruzioni Elettroniche, che esporta in tutto il mondo". Quante volte si allena per mantenersi in forma? "Un giorno si e uno no". Tipo di allenamento? "Carico e scarico, velocità e resistenza. Tutto". Prossimo obiettivo? "Un primato mondiale indoor". Quando? "Ci stiamo lavorando. L’idea è trovare il contesto". Dove? "Ad Ancona, a inizio febbraio, quando di solito ci sono i campionati italiani indoor". Lei e i suoi tre amici… "Ci stiamo provando, ci stiamo lavorando. Dalla 4x400 alla 4x200: vogliamo provarci". L’etichetta nonno sprint non le piace. "Non mi piacciono nemmeno le parole vecchio o anziano. Quando mi presento dico: ‘piacere Remo. Sono un uomo di 87 anni’. Ognuno ha la sua età".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro