Fortitudo Bologna: Pavani in uscita, domani un incontro. La proprietà vuole che ci ripensi

Il presidente dimesso dopo Tortona: ma il consorzio vorrebbe guidasse la ristrutturazione del debito

Christian Pavani, presidente dimissionario della Fortitudo (foto Schicchi)

Christian Pavani, presidente dimissionario della Fortitudo (foto Schicchi)

Bologna, 25 gennaio 2022 - Il presidente dimissionario della Fortitudo Christian Pavani incontrerà la proprietà del club nella giornata di domani. Il consorzio che detiene la maggioranza delle quote della società vorrebbe che l’attuale numero uno biancoblù tornasse sui suoi passi, mentre dall’altra parte le intenzioni sono esattamente all’opposto.

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Probabilmente si arriverà ad un compromesso, una sorta di mandato ad interim a Pavani, perché si arrivi alla fine di una questione molto delicata per non dire cruciale. Sfruttando il modello che ha utilizzato la Pallacanestro Cantù, la Effe ha avviato un procedimento di ristrutturazione del debito. Ha già ottenuto il parere favorevole sia della Federbasket, che dell’organo di controllo della stessa federazione (Comtec) e adesso sta preparando le carte per avviare il percorso civilistico.

Il debito è sopratutto con l’agenzia della entrate, per una cifra di circa 3 milioni di euro a cui vanno aggiunti gli interessi e le sanzioni ed è dovuto al fatto che per metà della stagione 201920 non si è giocato, che per tutta la stagione 202021 si è giocato a porte chiuse e che per questa stagione siamo alle capienze variabili non intere. A questi mancati ricavi non sono arrivati adeguati ristori dallo Stato e proprio su questo punto ieri si è tenuto un incontro tra il presidente della fip Gianni Petrucci, il presidente della Lega Basket Umberto Gandini e alcuni club di serie A, per ribadire come serva un impegno economico maggiore da parte del governo. Siccome gli amici si riconoscono proprio nel momento del bisogno, a questa procedura di ristrutturazione sta collaborando anche lo studio dell’ex ministro e commercialista Gian Luca Galletti, per arrivare ad una rateizzazione decennale con uno sgravio su interessi e sanzioni.

In queste ore sono arrivati tanti messaggi di solidarietà a Pavani e molti vi hanno accompagnato anche un invito a ripensarci e ad andare avanti e tra questi anche il numero uno della fip Petrucci. Tutta gente che non ha la memoria breve e che sa bene come senza l’operato dell’attuale presidente dimissionario biancoblù nel 2013 la Fortitudo non sarebbe mai ripartita. Questo è un dato di fatto e siccome in quella rinascita i tifosi hanno avuto un ruolo importante nel volere questo tipo di società, i fischi di domenica contro il suo operato sono sembrati una forzatura. Errori ce ne sono stati, ma se ora si torna a parlare di derby e di una squadra che lo affronta con lo spirito del "barone" Gary Schull lo si deve a chi con pazienza ha costruito un percorso che in solo 5 stagioni ha portato la squadra dalla serie B alla serie A, senza avere alle spalle una proprietà milionaria, mentre chi ha avuto la fortuna di averla, come Treviso, ci ha messo molto più tempo. Infine, un passaggio di testimone tra Pavani e un nuovo presidente era già previsto al termine della procedura di ristrutturazione.

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