Progetti e numeri: il rugby è in buone mani

La prima stagione del Bologna si è chiusa con un terzo posto nel campionato cadetto che fa ben sperare

Migration

di Filippo Mazzoni

Terzo posto alle spalle del Patavium neopromosso in serie A e del San Donà, ma anche la consapevolezza dell’ottimo lavoro svolto e che ha portato all’esordio e alla crescita di tanti giovani del proprio vivaio.

Il primo storico campionato affrontato dal Bologna Rugby Club conferma la crescita di una società che ha saputo fare sistema unendo le realtà di Bologna 1928 e Reno e fondendole per creare quello che, numeri alla mano, è uno dei migliori e più numerosi movimenti a livello regionale.

Tanto lavoro da fare, ma anche l’opportunità di crescere per una società che ai vertici ha il presidente Francesco Paolini affiancato da una dirigenza che è riuscita a cementarsi e cementare un gruppo di giocatori rinnovato dalla fusione dei gruppi senior di Reno e Bologna 1928, dalla crescita di tanti giovani e dall’arrivo sotto le Due Torri, per motivo di studio o di lavoro di nuovi elementi.

Avere una struttura principale come il centro sportivo Bonori a disposizione, oltre ad altri campi dislocati sul territorio è stato fondamentale.

Lo sviluppo, tramite progetto di ristrutturazione dell’impianto, potrebbe creare un vero e proprio gioiello per la pallaovale e non solo, e uno sbocco fondamentale verso l’ulteriore crescita del movimento.

Al lavoro logistico va di pari passo affiancato quello tecnico svolto da Matteo Ballo e dal suo staff in maniera egregia. Un lavoro che ha portato frutti nell’immediato, ma che ha soprattutto gettato le basi per un futuro ancor più radioso.

Il terzo posto nel campionato di serie B raggiunto della prima squadra conferma le ambizioni di una società che ha provato già quest’anno a fare il salto di categoria, ma ha dovuto cozzare contro realtà di assoluto livello come sono il Patavium, prima del girone e promossa in A e il San Donà, ma che ci riproverà con maggior voglia ed entusiasmo nella prossima stagione.

Numeri alla mano sono stati 41 gli atleti impegnati in prima squadra, con un età media di 25 anni. L’esordiente più giovane è stato il diciassettenne Denis Amico, il giocatore più anziano impiegato il quarantenne Marco Bersani. Una squadra composta quasi per metà da giocatori bolognesi, ben 19 gli elementi nati e cresciuti sotto le Due Torri.

L’ultimo appuntamento della stagione è stato il Bologna Sevens Rugby, settimo memorial Pier Paolo Bonori. La manifestazione per selezioni regionali under 17 ha visto la vittoria dell’Emilia Romagna in finale contro la Toscana, a conferma di come Bologna ma in generale tutto il movimento regionale sia in grande crescendo.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro