
Un’azione singolare che vede protagonisti Will Clyburn e Tyler Ennis che ritrovano per terra alla ricerca di un pallone che non premia nessuno (Ciamillo)
REYER VENEZIA
89
VIRTUS BOLOGNA
82
UMANA VENEZIA: Ennis 13, Wheatle 5, Parks 8, Wiltjer 21, Kabengele 13, Munford 9, Mcgruder 4, Casarin 2, Tessitori 11, Moretti 3, Lever, Fernandez ne. All. Spahija.
SEGAFREDO BOLOGNA: Hackett 2, Cordinier 9, Clyburn 6, Polonara 4, Zizic 6, Diouf, Morgan 20, Pajola 11, Shengelia 18, Akele 2, Belinelli 4, Taylor. All. Ivanovic.
Arbitri: Lo Guzzo, Grigioni, Gonella.
Note: parziali 22-15; 47-37; 65-59. Tiri da due: Reyer 25/40; Virtus 19/34. Tiri da tre: 9/26; 6/24. Tiri liberi: 12/22; 26/29. Rimbalzi: 41; 30.
MESTRE (Venezia)
Niente da fare: la Virtus cade in Laguna e domani, alle 18, sarà costretta a giocare gara-quattro contro la Reyer. Parte male, la Virtus e si ritrova a inseguire sempre una rivale in fuga. Senza mai trovare, al di là di qualche raro momento, la possibilità di impattare o superare i rivali. L’unico punto di contatto è sul 3-2 iniziale, con il canestro di Clyburn che prova a rintuzzare la tripla di Ennis. Ma è l’unico vantaggio minimo, perché Venezia tira meglio da tre, recupera una valanga di rimbalzi in attacco (+11 il saldo finale sotto canestro) e resta sempre davanti. Che la partita sia in salita, lo si capisce subito perché, dopo pochi minuti il punteggio è 16-2. La Virtus è sull’orlo del ko, tenuta a galla solo dal cuore e dalla grinta.
Bologna precipita anche a -15 sul 40-25. Non riesce a recuperare, ma nemmeno deraglia. All’inizio della ripresa, la Virtus sembra lì, 47-44, ma non è sufficiente, perché Venezia scappa ancora. E la Virtus si rifà sotto anche sul 65-63: con il pallone in mano, c’è una tripla di Belinelli. Ma il tiro non è convertito in canestro. Niente da fare. Ci sono, in volata, tre errori consecutivi sotto canestro di Toko Shengelia, che fino a quel momento è uno dei migliori in campo. E c’è pure il giallo finale: a rimbalzo, su un tiro libero, un colpo proibito di Kabengele. Gli abritri non fischiano, Ivanovic chiede il challenge quando il gioco si ferma. I tre fischietti decidono che il contatto è regolare. Più di un dubbio resta, perché comunque Shengelia finisce in panchina, stordito, per il colpo subito.
Mancano pochi secondi, ma sull’87-82, con un eventuale antisportivo, la storia avrebbe potuto essere riscritta. L’attualità, però, dice che domani la Virtus dovrà affrontare, volente o nolente, gara-quattro.
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