San Marino UnipolSai Fortitudo 5-6, terzo scudetto per il baseball Bologna

La Fortitudo si prende la bella per il titolo. Bassani decisivo sul monte, chiude Crepaldi e si scatena la festa

Foto di gruppo con trofeo scudetto per l’UnipolSai (foto Ferrini)

Foto di gruppo con trofeo scudetto per l’UnipolSai (foto Ferrini)

Bologna, 30 settembre 2020 - Più forte di tutti. Anche dell’infortunio a sorpresa che, dopo due inning, mette fuorigioco Murilo Gouvea-Brolo, il pitcher italo-brasiliano che era stato l’eroe di gara-quattro, con 103 lanci e nessun punto concesso a San Marino. L’UnipolSai Fortitudo Bologna si impone a San Marino 6-5, vince la settima e decisiva sfida e porta a casa il terzo scudetto consecutivo nel baseball, il tredicesimo di una bellissima storia cominciata nel 1953.

E’ lo scudetto di Lele Frignani che, dal 2016 a oggi, ha conquistato quattro titoli, è il titolo di capitan Vaglio, che resta fuori, ma è uno del gruppo. E’ lo scudetto di Pierluigi Bissa, presidente dall’inizio dell’anno nella stagione, causa Covid, più delicata. E’ il titolo di Christian Mura, l’architetto della squadra che ha puntato su un gruppo di giovani italiani, puntellato con l’arrivo dei tre olandesi, Ray-Patrick Didder (il migliore), Eugene Helder (esploso finalmente in finale con un fuoricampo) e il massiccio Randolph Oduber.

Ma è soprattutto lo scudetto del lanciatore italiano Alex Bassani, non a caso mvp di gara-sette. Che fosse affidabile, lo si sapeva. Solo che l’infortunio di Gouvea-Brolo lo costringe a entrare anzitempo. Così, anziché l’etichetta di lanciatore-salvezza, si porta a casa il nome di lanciatore vincente, perché resta sul monte 4,1 riprese, costringendo San Marino alle briciole. Nell’unico momento di difficoltà della difesa - l’errore di Helder dà il via a una piccola rimonta avversaria  - Alex si erge con tutto il suo talento. E chiude la porta a San Marino. C’è ancora tempo per tremare perché sul 6-4, nell’ultimo inning, arriva il fuoricampo, da un punto di Federico Celli.

Sul 6-5, con un eliminato e ancora due da realizzare, Daniele Frignani lancia Pippo Crepaldi che parte male, perché concede subito una base ball ad Avagnina. Ma è l’unica incertezza: Angulo si fa eliminare al volo. L’ultimo scoglio è Mattia Reginato, che ha firmato un fuoricampo in gara-cinque e un altro in gara-sei. Ce n’è abbastanza per spaventarsi. O meglio, per spaventare tutti, ma non Pippo che già in gara-cinque aveva offerto un saggio del suo talento. Reginato finisce al piatto, strikeout, la festa Fortitudo può cominciare. E la favola della squadra più vincente nel baseball del terzo millennio - solo lo scorso anno era arrivata la storica accoppiata scudetto-Coppa Campioni - può arricchirsi di un’altra pagina.

La commozione di Lele Frignani, la gioia di Lorenzo Dobboletta che nonostante uno strappo non sta mai fermo nel dugout, la gioia di Fabio Betto, alla sua prima stagione da allenatore dei lanciatori. La freddezza di Claudio Liverziani, che fa parte dello staff tecnico e che, dopo gara-sei, aveva lasciato questo messaggio sul telefonino: “La vinciamo… tranquillo”. Forse nemmeno Liverziani aveva immaginato una girandola di emozioni del genere. Ma non ha sbagliato pronostico: UnipolSai campione d’Italia. Successione punteggio: San Marino 100 012 1 = 5 (bv 8, e 0); UnipolSai Fortitudo Bologna 030 021 X = 6 (bv 11, e 1).

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