San Siro pieno la prima festa

Leo Turrini

Va avanti l’Inter. Ma davvero il calcio è un affascinante ossimoro.

Mi spiego. Fino al terzo gol nerazzurro, passando per una decisione Var sfavorevole si rossoneri che farà discutere all’infinito, ecco, il Milan aveva giocato molto meglio che nel derby di campionato, vinto invece in maniera oggettivamente bizzarra.

E’ il pallone, bellezza. Non di rado meravigliosamente incomprensibile. Beninteso, l’Inter nulla ha rubato, ci mancherebbe. Ha interpretato l’evento con il piglio della Predestinata: i due gol di Lautaro, rispuntato dalle nebbie nel momento decisivo della stagione, hanno avuto il sapore della premessa che si fa promessa. Di sicuro, una cosa ci sta di aggiungere qui e ora: è stato bellissimo per tutti rivedere la Stracittadina di Milano in uno stadio pieno. L’oscena pandemia ci ha sottratto anni ed emozioni da condividere. Ora che forse ci siamo ritrovati tutti assieme, speriamo di non perderci più.

Ultima considerazione, in attesa di conoscere chi tra Juventus e Fiorentina contenderà a Simone Inzaghi la Coppa Italia.

Al di là dell’elemento psicologico, il discorso scudetto rimane aperto. Tanto per capirci, un anno fa la Coppa Italia venne sollevata dalla vituperatissima Juventus di Andrea Pirlo, che a mo’ di compenso venne esonerato.

Il campionato è un altro film. Pioli ha ancora a disposizione quindici punti, Inzaghi diciotto. Non sarà una notte di primavera, per quanto nerazzurra, a determinare l’ultima sentenza.

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