Saputo ha fretta Vuole chiudere la partita Thiago

Domani altro summit dopo il primo vertice di martedì. Intanto continuano i rumors dei grandi club su Motta.

Saputo ha fretta  Vuole chiudere  la partita Thiago

Saputo ha fretta Vuole chiudere la partita Thiago

di Massimo Vitali

Chissà se ieri notte dalla tribuna della Puskas Arena, vedendo Roma e Siviglia duellare nella finale di Europa League, Joey Saputo si sia un po’ inebriato del profumo dell’Europa che conta. A volte ci sono folgorazioni in grado di bypassare perfino un drastico "piano di rientro dal deficit", per citare le parole sibilline, ma fondate, di Thiago Motta. Meglio però non farsi illusioni. Di sicuro Joey, e con lui l’ad Claudio Fenucci che ieri era in missione a Budapest insieme al presidente, ha fretta di chiudere la partita della panchina. Lecce sarà l’ultima fatica del 2022-23 (con Saputo in presenza) e poi, ottavo posto o no, mancherà solo un mese al via della nuova stagione. Tutto scorre: ma soprattutto tutto corre. Anche i dirigenti rossoblù, che dopo il primo abboccamento di martedì con l’allenatore ancora sotto contratto fino al 2024 nelle prossime ore insieme a Thiago approfondiranno la discussione sui programmi dell’anno che verrà, tutti ben consci del fatto che i sacrifici sull’altare dei bilanci saranno inevitabili e che ancora una volta ci si dovrà affidare alla creatività del duo Sartori-Di Vaio.

Come anticipato dalla viva voce di Fenucci alla festa di fine anno del Centro Bologna Clubs: più idee che soldi. Ma quali sono in materia le idee che in queste ore albergano nella testa di Thiago? Forse ne sapremo di più domani, nell’ultima conferenza stampa prepartita fissata a Casteldebole, come di consueto, nel giorno di antivigilia. Testa al Lecce, giurerà in quella circostanza Thiago, che però davanti ai giornalisti potrebbe anche sbottonarsi circa la sua volontà di sposare, ed eventualmente fino a che punto, un progetto che si annuncia strettamente confinato nei paletti del bilancio. Di sicuro in queste ore a Motta fischieranno le orecchie per i rumors che continuano a tenerlo nel mazzo dei pretendenti che contano alle panchine di Napoli e Juve (se Allegri fosse a fine corsa), senza contare quella, ancora più prestigiosa, del Psg. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono: com’è normale che accada in coda a una stagione condita di prestazioni e risultati positivi, nonché di crescita esponenziale del parco calciatori. In fondo nell’estate del 2019 accadde qualcosa di simile a Mihajlovic, che dopo aver scarrozzato la squadra a un trionfale decimo posto scacciando i fantasmi della B ricevette la corte-lampo della Roma (a cui Sinisa aveva già detto sì se non si fosse messa di traverso la curva giallorossa) prima di esercitare l’opzione di rinnovo col Bologna. Il primo anno in rossoblù fu una grande vetrina anche per Donadoni, che a primavere ricevette addirittura la chiamata della Nazionale. Thiago sa che su certi treni bisogna salire al volo. Ma a quarant’anni, e con un futuro da predestinato, il tecnico sta ragionando sul fatto che un altro anno in rossoblù potrebbe rappresentare l’opzione giusta per accelerare il suo processo di crescita.

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