"Saputo ha un progetto chiaro"

Il doppio ex Zaccarelli: "I rossoblù sono più avanti del Torino, nella crescita. Barrow ringrazi Mihajlovic".

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di Massimo Vitali

"Saputo forse non porterà in tempi brevi il Bologna dove i suoi tifosi sognerebbero già di essere, ma ha un’idea di dove andare. Cairo invece fin qui è stato ondivago: e ogni volta gli tocca ricominciare daccapo".

Bologna-Torino che domenica calerà il sipario sulla stagione di entrambe forse vale più per gli spunti di discussione che offre nel confronto tra le due gestioni che per i punti in classifica.

Lo sa bene Renato Zaccarelli, ex diesse rossoblù dell’era Cazzola, ‘Uomo Toro’ nell’anima ancor prima che sugli almanacchi e oggi seconda voce pacata, ma sempre qualificata, delle telecronache di Sky.

Zaccarelli, basta leggere la classifica per stabilire chi, tra Bologna e Torino, in questa stagione abbia fatto meglio.

"Se il Toro domenica dovesse perdere e il Lecce vincere i salentini chiuderebbero a un solo punto dai granata: questo dà la dimensione della stagione del Torino".

Il Bologna invece?

"Che chiuda a 46, a 47 o a 49 punti non cambia molto. Sul piatto della bilancia bisogna mettere la malattia di Mihajlovic. Di fronte a una situazione del genere il gruppo poteva sfaldarsi e invece ha avuto una grande reazione: la stagione del Bologna fino a febbraio è stata molto positiva".

Poi, per tutti, è arrivato il flagello del Covid.

"Sto con Mihajlovic quando dice che la ripresa della serie A in stadi vuoti non è calcio vero. Vabbè, lui ha detto che proprio gli fa schifo: ma si sa che Sinisa è più diretto".

Sinisa ha detto anche di voler correre subito per l’Europa. Poi dopo aver parlato con i suoi dirigenti ha un po’ tirato il freno.

"Di Europa parlano tutti, ma penso che, per come è strutturato oggi il calcio, due club come Bologna e Torino faranno fatica a uscire dal range di una stagione tra l’ottavo e il dodicesimo posto. Certo, si può provare a crescere per gradi: e qui mi sembra che il Bologna sia decisamente più avanti".

Per gradi significa piccoli passi. Ma al quinto anno di A il Bologna di Saputo non ha ancora sfondato la quota dei cinquanta punti.

"Però è un club solido che ha posto basi importanti. Il tifoso è normale che voglia tutto e subito, ma se vede che hai un’idea di dove vuoi andare ti segue ed è disposto a pazientare".

I tifosi del Torino, invece, sono sul piede di guerra e contestano apertamente Cairo.

"Cairo fin qui è stato ondivago. Aveva battezzato Mazzarri come l’allenatore della vita, poi lo ha esonerato. Adesso sta riflettendo sul destino di Longo. Ma così ti ritrovi che ad ogni estate devi azzerare tutto".

Il boom di Barrow se lo aspettava?

"Ci vedo la mano di Mihajlovic e di un ambiente che gli ha dato continuità e fiducia: per un calciatore sono cose che contano".

Sta pensando al mancato decollo di Verdi?

"A Bologna Verdi era al centro di tutto. Poi tra Napoli e Torino si è portato dietro l’etichetta di attaccante da 25 milioni: può essere un fardello pesante".

Bologna intanto sogna il ritorno di Lyanco.

"Penso che Lyanco ricordi più volentieri i quattro mesi di Bologna che le partite col Torino. Di sicuro Sinisa per lui è un punto di riferimento".

E Palacio,a 38 anni, continua ad esserlo per il Bologna.

"Quando arrivò tre anni fa avevo degli amici bolognesi preoccupati. ‘Fidatevi dei vecchietti, quando hanno la classe di Palacio’, dissi loro. Sono stato un buon profeta".

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