Sef, le stoccate solidali di Samele e Kharlan

La società di Sermasi e Scisciolo, grazie anche al contributo dell’opera Padre Marella, dà asilo a sedici schermidori provenienti dall’Ucraina

Migration

di Filippo Mazzoni

Sport e solidarietà a braccetto. Bologna mostra il cuore e la grande disponibilità e accoglienza. L’ennesima iniziativa arriva dalla Virtus Scherma che continua nell’accoglienza nei confronti degli atleti ucraini costretti ad abbandonare il loro paese. Sono ben 16 gli atleti che si allenano a Bologna sotto il controllo dei tecnici della Virtus Andrea Terenzio e Tommaso Dentico. Al PalaDozza, su 8 pedane lavorano più di 30 atleti, metà provenienti dall’Ucraina, a cui si aggiungono un paio ospiti dal Kuwait e un’atleta dalla Croazia, ormai in pianta stabile a Bologna. Una multinazionale della scherma per una Virtus che dallo scoppio dell’invasione russa si è fatta carico di ospitare i 16 atleti di Kiev.

A supporto della società presieduta da Giuseppe Sermasi e guidata dal vice Marcello Scisciolo c’è anche l’amministrazione con in testa l’assessora Roberta Li Calzi, ma anche l’aiuto di aziende private, associazioni benefiche e singoli cittadini. Ieri al PalaDozza, che in futuro potrebbe tornare a ospitare eventi di scherma, è stato fatto il punto. Il portabandiera di tutto è l’azzurro e bianconero Luigi Samele, affiancato da Olga Kharlan la stella ucraina che è pure la sua fidanzata.

Alla presenza anche del presidente fedescherma Paolo Azzi e di quello della Sef Virtus Cesare Mattei è stata sottolineata l’importanza dei contributi dati dai singoli cittadini e da chi come l’Opera di Padre Marella si sta occupando della logistica e di ospitare i 16 schermitori ucraini.

Ma anche di chi, come l’azienda carpigiana Nutrileya, rappresentata da Claudio Venditto, ha donato 10mila euro a favore della Virtus Scherma.

Si cerca tra il pubblico e privato di sostenere i costi di questa iniziativa. L’impegno di tutti, lo stesso Samele si è mosso in prima persona come tour operator per organizzare le trasferte per le competizioni internazionali, ha portato un segno di quasi normalità nella vita dei schermidori ucraini che anche se con la testa rivolta al proprio paese, possono almeno fare l’attività che amano dando lustro e gratificazione al proprio paese.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro