Sinisa alza la voce e domani sarà a Venezia

L’allenatore del Bologna conferma il grande carattere: raggiungerà la squadra per dirigerla nonostante le difficili condizioni meteo

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Sinisa Mihajlovic, 53 anni. Dopo essere stato dimesso dall’ospedale Sant’Orsola si è concesso tre giorni a Roma con la famiglia (Ansa)

di Marcello Giordano

Sarà Sinisa Mihajlovic a lanciare il rush finale di stagione. Il tecnico è tornato, da giovedì dirige gli allenamenti. Non solo. C’è e ci sarà pure al Penzo, in barba a potenziali problemi meteo e al fatto che la struttura non permetta di mettere a disposizione del tecnico uno spogliatoio individuale, misura consigliata per evitare rischi per la salute dopo le dimissioni dall’ospedale e un mese vissuto in isolamento all’Istituto di Ematologia Seràgnoli del policlinico Sant’Orsola.

Anche per questo, oltre che per evitare potenziali contatti rischio in albergo, il tecnico non seguirà la squadra in ritiro già dalla giornata di oggi, cosa che peraltro avrebbe voluto fare: raggiungerà i suoi ragazzi direttamente domani a Venezia.

E lo farà nonostante la trasferta sia scomoda, con il campo di gioco da raggiungere in traghetto e un meteo ballerino che preannuncia un cielo nuvoloso che non è ancora del tutto chiaro se porterà pioggia o meno. Insomma, Sinisa non si ferma e non si fa fermare, lancia un messaggio chiaro alla squadra, alla dirigenza e all’ambiente: lui non molla, è intenzionato a riprendersi il Bologna e tornare al fianco di quei ragazzi che nelle sei gare disputate con Milan, Sampdoria, Juventus, Udinese, Inter e Roma non ha mai perso mettendo in fila 2 vittorie e 4 pareggi.

Ci sono ancora tre gare, alla portata: nove punti a disposizione con cui provare a scrivere il record di punti dell’era Saputo e tentare il sorpasso a quota 51 toccata da Pioli e mai più raggiunta in epoca moderna.

C’è l’occasione per riscrivere il finale di una storia, la sua, che pareva scontata per un Bologna che, per Sinisa, ha riacceso un motore che pareva essersi spento a gennaio, tra Covid, sconfitte e polemiche legate a giocatori messi alla porta (Skov Olsen e Van Hooijdonk, fresco vincitore del premio Johan Cruijff, giocatore del mese di aprile) e poi recuperati (Dijks) e nuovi arrivi (Aebischer e Kasius) reputati non pronti.

"Voglio essere valutato come allenatore, non parlate della mia malattia", chiese nel giorno in cui annunciò il suo ricovero, il 26 marzo. Per lui la squadra ha reagito e si è ripreso. E si è ripreso Sinisa, dimesso lunedì e tornato ad abbracciare i suoi ragazzi dopo tre giorni a ricaricare le pile tra gli affetti familiari, che tra l’altro questa mattina ritroverà il microfono e la sala stampa a distanza di quel 26 marzo, per raccontarsi e presentare Venezia-Bologna. Troverà ad attenderlo a Venezia un Penzo a forti tinte rossoblù, Sinisa: già oltre 1.400 biglietti in prevendita nei due settori dedicati ai bolognesi, con previsioni che l’onda possa salire fino a 2mila spettatori provenienti da Bologna: in tanti saranno lì per lui, per un Mihajlovic che non molla, più che per il finale di stagione. Sarà una domenica dalle emozioni forti: a prescindere dalla gara del Penzo, perché Sinisa è pronto a tornare. Anzi, è già tornato.

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