Sinisa tira dritto: "Non cambio le mie idee"

Mihajlovic sminuisce i 6 gol presi dall’Inter: "Fa parte del nostro percorso, abbiamo un’identità". Ma col Genoa Saputo vuole i 3 punti

Dopo la trincea virtuosa di Bergamo e il colabrodo inguardabile del Meazza la domanda è più che legittima: qual è il Bologna vero? Ma soprattutto: quale Bologna ha in testa oggi Mihajlovic per provare a fare della sua squadra un inquilino stabile della colonna sinistra della classifica? Probabilmente se lo chiede anche Joey Saputo, che stasera sarà nella tribuna del Dall’Ara forte del quinto posto che il suo Montreal occupa oggi nella Easterne Conference della Major League Soccer.

Quanto a Mihajlovic, ieri il tecnico, nella vigilia della sfida col Gernoa, non ha risolto il dubbio, tattico oltre che che filosofico, prima prendendosela un po’ con i suoi giocatori che sabato con l’Inter non sarebbero entrati in campo "con l’atteggiamento e l’intensità giuste", poi lodando se stesso per il coraggio mostrato al cospetto dei campioni d’Italia. Questo il manifesto del superomismo sinisiano: "Io non sono un allenatore che si mette paura e fa le barricate: io me la gioco sempre. Non mi piace stare là dietro e aspettare che arrivi la sconfitta". Stando là dietro, però, con l’Atalanta è arrivato un pareggio che è stato giustamente celebrato come un monumento alla solidità, ragion per cui non si capisce come mai sul campo dell’Inter Sinisa abbia cambiato il format chiudendo nel cassetto il pragmatismo a vantaggio di un garibaldinismo tattico che ha esposto la squadra a un dolorosissimo tracollo. "Noi cerchiamo di non rinunciare mai alla nostra mentalità – precisa il tecnico –. Difendere bassi con l’Atalanta non è stata una nostra scelta: sono loro che ci hanno costretto a farlo. L’Inter ha altre caratteristiche e nel primo tempo ci ha permesso di salire: ma sapevamo fossero forti nella ripartenze. Comunque i sei gol presi a voi sembrano una tragedia, ma fanno parte del nostro percorso. Col Genoa speriamo di vedere un altro Bologna".

La classifica resta di lusso e a stretto giro di posta può essere puntellata da due sfide ravvicinate con avversarie, il Genoa per l’appunto e l’Empoli domenica al Castellani, che hanno già inguaiato i rispettivi allenatori, Ballardini e Andreazzoli, sfiorati dal vento del dissenso. Anche Ballardini, sì, lupo di mare più utile negli oceani in tempesta, così dice la sua storia genoana, che nella bonaccia di inizio stagione. Mihajlovic invece è un comandante di lungo corso (quarta stagione di fila in rossoblù) che però non ha ancora trasmesso un’identità definita al ‘nuovo’ Bologna. Su una cosa però Sinisa conviene: "La partita col Genoa assomiglia a quella col Verona: se vogliamo stare nella parte sinistra della classifica è una gara da vincere".

Massimo Vitali

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