Sorpresa: la Serbia e Pesic tagliano Teodosic

Scelta clamorosa da parte del ct: l’asso della Virtus non ha mai saltato un appuntamento internazionale se non per problemi fisici

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di Massimo Selleri

Dalla Serbia arriva la notizia che l’allenatore della nazionale Svetislav Pesic ha deciso di tagliare Milos Teodosic.

Si tratta di una scelta sorprendente per quello che l’esterno della Virtus rappresenta nel suo paese e per il fatto che, negli ultimi 15 anni, non ha mai saltato una competizione internazionale se si escludono i campionati europei nel 2017 e i mondiali nel 2019, ma in questo caso erano stati problemi fisici a mettere fuori gioco l’esterno fuoriclasse nato a Valjevo nel 1987.

Su questo taglio ancora non sono uscite dichiarazioni, ma non si può di certo dire che Teo non volesse partecipare ai prossimi impegni della sua nazionale, anche per lavare l’onta di un anno fa quando la squadra azzurra dei giovani Alessandro Pajola e Nico Mannion, diede una bella lezione ai serbi, sebbene si giocasse a Belgrado.

Al termine di quella gara l’esterno bianconero dichiarò che da quella sconfitta tutti dovevano trarre velocemente una serie di insegnamenti, per poi riportare la Serbia alle Olimpiadi.

Con questa scelta probabilmente Pesic ha voluto definitivamente voltare pagina, dando il segnale concreto che si è arrivati alla fine di un ciclo.

Il tutto sebbene il giocatore abbia preso parte alle precedenti finestre per la qualificazione ai mondiali, compresa l’ultima che si è disputata all’inizio di luglio.

A questo punto Teodosic sarà a Bologna già il 25 agosto quando prenderà il via il raduno della Segafredo.

Già preoccupata per un eccessivo utilizzo degli atleti che ha sotto contratto, è difficile dire se questa per la Virtus sia una notizia positiva o negativa, quello che è certo è che l’esterno serbo potrà prendere le cose con estrema calma, dato che nella prima parte dell’anno scenderà prevalentemente in campo in Eurolega, mettendo in secondo piano il campionato italiano.

C’è comunque da attendersi una reazione importante del giocatore che ha sempre manifestato un robusto orgoglio nazionale.

"Noi serbi vogliamo essere i migliori tutti – spiegava il fuoriclasse della Segafredo nel giorno del suo arrivo a Bologna – non per presunzione, ma perché lo siamo davvero".

La frase è sicuramente ai limiti della superbia, un difetto comunque più perdonabile rispetto alla falsa modestia.

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