Stelle anche sugli spalti: Sinner tifoso per la V nera

Il tennista viene omaggiato con una maglia dal presidente Zanetti. Poi si gode la coreografia che sottolinea il legame tra Bologna e l’Eurolega

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di Alessandro Gallo

Vestito a festa, il PalaDozza, con un bel colpo d’occhio. Dopo quasi quindici anni di attesa la Virtus ritrova l’Eurolega. E per il debutto dei bianconeri c’è un ragazzo dai capelli rossi che potrebbe diventare numero uno al mondo. Sì, al fianco di Luca Baraldi, ceo della Virtus, c’è Jannik Sinner, ventunenne di San Candido, il presente e il futuro del tennis azzurro e mondiale.

Jannik riceve la maglia della Virtus dal presidente Massimo Zanetti e si guarda intorno, incuriosito. Stringe mille mani, sorride, si mette in posa per i selfie. E, come un semplice tifoso, cellulare alla mano, riprende la coreografia della curva. Un tricolore dove campeggiano i colori della bandiera italiana, verde, bianco e rosso, con i simboli dell’Eurolega e di Bologna. I due loghi si muovono l’uno verso l’altro e, quando si incrociano, ecco che resta un solo simbolo, la V nera, con il verde e il rosso del tricolore che lasciano lo spazio a cartoncini neri.

Viene srotolato uno striscione: "Europa tuam historiam tremit". La curva bianconera si affida al latino, per ricordare che la Virtus, in Europa, è di casa. E del resto, senza scomodare l’EuroCup che ha dato a Bologna il pass per l’Eurolega, qual è stato l’ultimo club italiano a conquistare il massimo trofeo continentale? Proprio la Virtus, nell’anno di grazia 2001, quello del Grande Slam.

In tribuna e in curva ci sono i reduci dell’ultima EuroCup, ma sono tanti –magari con qualche capello bianco in più – quelli con gli occhi lucidi, che si emozionano nel rivedere, dopo quel lontano gennaio 2008, la V nera nel salotto buono dell’Europa che conta.

E’ una serata di gala e così, nel parterre de roi, accanto a aZanetti, Baraldi e il giovane Sinner, prende posto anche il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore, che non ha mai nascosto la sua passione per i canestri e, in particolare, per i colori bianconeri.

Canta la curva – un muro di maglie nere con la V bianca a ricoprire il petto –, mentre a bordo campo applaude convinto Gianluca Pagliuca.

La campagna d’Europa è solo agli inizi, ci saranno tante piazze e altrettante città da visitare, dalle nobili Barcellona e Madrid, alla Turchia, dalla Germania alla Lituania. Ma intanto la Virtus c’è: Scariolo ha paragonata l’Eurolega a una corsa a tappe. C’è già un piccolo vantaggio: Zanetti e il suo marchio Segafredo sono anche nel mondo del ciclismo. E si sono attrezzati nel migliore dei modi, ancorché debuttanti, per questo "tour europeo".

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